La metalmeccanica stenta a ripartire

by Redazione 0

federmeccanica_tabella1La produzione dell’industria metalmeccanica è cresciuta l’anno scorso in media del 2,6% sull’anno precedente, con andamenti diversi tra la prima parte – caratterizzata da una dinamica espansiva – e il secondo semestre, dove il trend si è sgonfiato. Nel terzo trimestre, infatti, i volumi di produzione si sono contratti dello 0,3% rispetto al secondo, trend continuato anche nel quarto trimestre (-0,2%).

Anche i diversi settori non hanno marciato compatti: alla corsa dell’industria automotive, con la produzione è cresciuta del +27,8%, ha fatto da contrappunto l’arretramento di metallurgia (-2,1%) e prodotti in metallo (-3,0%), mentre le produzioni relative alla meccanica strumentale sono aumentate mediamente di un punto percentuale, pur in presenza di un’inversione di tendenza nell’ultimo trimestre, che ha registrato una nuova riduzione dei volumi prodotti dello 0,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

È quanto emerge dalla 137esima Indagine congiunturale di Federmeccanica, che fotografa in dettaglio l’andamento dell’industria metalmeccanica nazionale. “Siamo ancora dentro un tunnel – commenta il presidente dell’associazione, Fabio Storchi -. Dal 2008 il settore ha perso un quarto della capacità produttiva, il 30% della produzione e 300.000 posti di lavoro”.

IMPORT-EXPORT. L’export di prodotti metalmeccanici si è attestato l’anno scorso su un valore complessivo vicino a 200 miliardi di euro (+4,3%), mentre le importazioni sono aumentate nello stesso periodo dell’11,6%. La bilancia commerciale ha comunque chiuso con un attivo di 56 miliardi.

federmeccanica_tabella2MACCHINE E APPARECCHI. Nel 2015 la produzione di macchine e apparecchi meccanici è mediamente cresciuta dell’1,0% grazie ai buoni risultati ottenuti nel secondo e terzo trimestre dell’anno (rispettivamente +4,7% e +2,5%) che hanno controbilanciato sia la caduta tendenziale registrata nel primo (-3,0%) sia la flessione nel quarto (-0,3%). La fabbricazione di macchine utensili è aumentata addirirttura del 7,9%, mentre sono cresciute in misura più contenuta quella di motori, turbine, apparecchiature fluido dinamiche, ingranaggi, pompe, ecc. (+1,1%) e quella di forni, bruciatori, macchine movimento terra ecc. (+0,9%). Un leggero rialzo (+0,4%) lo hanno segnato anche le macchine per impieghi speciali.

UTILIZZO IMPIANTI. Spulciando i dati, emerge che nell’ultimo trimestre 2015, il grado di utilizzazione degli impianti nel settore metalmeccanico ha raggiunto il 77% della capacità disponibile, percentuale superiore al 73,1% rilevato nell’analogo periodo del 2014 ma invariata rispetto al precedente trimestre. I prezzi alla produzione si sono mediamente ridotti dello 0,2% (-2,6% l’industria nel suo complesso).

OCCUPAZIONE. Anche l’occupazione sconta il clima generale di incertezza: nei primi undici mesi dell’anno, i livelli occupazionali si sono ridotti del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2014, passando però da variazioni negative  superiori al -3,0%, nella prima metà dell’anno, al -1,5% registrato a novembre. Le perdite di posti di lavoro hanno riguardato principalmente gli operai che, nell’intero periodo, sono calati del 4,1% a fronte della flessione dello 0,7% registrata per gli impiegati.

OUTLOOK. Passando al presente, Federmeccanica resta molto cauta sull’outlook 2016. Approccio che trova conferma nelle rilevazioni su un campione di aziende associate, che evidenzia la permanenza, nel mese di gennaio, della debolezza congiunturale emersa alla fine dell’anno scorso. Le attese produttive relative ai primi tre mesi di quest’anno non mostrano un significativo mutamento rispetto all’attuale quadro congiunturale: il portafoglio ordini risulta sostanzialmente stabile, ma viene valutato negativamente da un numero crescente di imprese rispetto alla precedente rilevazione. Nei prossimi sei mesi, i livelli occupazionali sono attesi sostanzialmente stabili.