CECIMO: il mercato della macchina utensile vale 25 miliardi di euro

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Stando ai dati inerenti le prenotazioni, la produzione europea di macchine utensili è destinata a crescere di quasi il 4% nel 2017, superando un volume di 25 miliardi di euro e dopo aver toccato l’anno scorso i 24,3 miliardi di euro. Questo è quanto emerso durante l’Assemblea Generale CECIMO – Associazione Europea che rappresenta gli interessi comuni delle industrie della macchina utensile a livello globale e a livello dell’UE – svoltasi a Rotterdam lo scorso 20 giugno.

Aziende UE: bene l’export. Le imprese europee nel settore della macchina utensile hanno affrontato bene il contesto internazionale negativo: le esportazioni hanno subito un arresto inferiore rispetto ai concorrenti globali e, per il 2017, è prevista un’ulteriore accelerata per quanto riguarda l’export. Sebbene le esportazioni dell’industria delle macchine utensili europee abbiano segnato un calo del 3% nel 2016, i membri di CECIMO hanno mantenuto alte le loro performance a livello internazionale. Nonostante il consumo globale delle macchine utensili sia sceso del 6-8% nel 2016, i Paesi CECIMO hanno esportato macchine utensili per un valore di circa 18,3 miliardi di euro l’anno scorso, rappresentando la chiara maggioranza (96%) delle esportazioni europee del settore.

2017 in crescita sui mercati europei. È comunque difficile fare una previsione precisa per il 2017. Sebbene il clima aziendale rimanga invariato, le esportazioni di CECIM0 sono destinate probabilmente a un acrescita pari a 19 miliardi di euro. Tra i motivi di questa tendenza positiva, il dottor Frank Brinken, presidente del Comitato economico CECIMO e vicepresidente di Starrag Holding AG, sottolinea che “la digitalizzazione e i futuri standard di qualità elevati aumentano l’attrattiva del portafoglio del settore macchina utensile europeo sui mercati esteri”.

Supportare le aziende negli investimenti: in Italia succede già. Sul fronte europeo, la modernizzazione delle attrezzature di produzione e gli investimenti precedentemente rimandati per i beni strumentali contribuiranno probabilmente ad un aumento delle vendite di macchine utensili – prospettiva che per quanto riguarda l’Italia si è già avverata grazie al Piano Industria 4.0 del governo. Il consumo europeo dovrebbe superare così i 18 miliardi di euro nel 2017 e mantenere una quota di mercato consolidata nel consumo mondiale di macchine utensili superiore al 26%. Tale incremento si riferisce ad un’espansione annua del mercato di quasi il 3,5 per cento.
Infine, i livelli di investimento, necessari per modernizzare la produzione con apparecchiature digitali pronte, sono ancora insufficienti a livello europeo. Tuttavia, l’accresciuta accettazione e la velocità della digitalizzazione del settore sostengono la ripresa economica in Europa, mentre gli stimoli politici e il sentimento positivo tra le imprese europee dovrebbero spingere verso l’alto gli investimenti nel settore.

L’importanza dei big data. I dati sono uno dei fattori produttivi più importanti e i costruttori di macchine utensili europei favoriscono soluzioni basate su dati che migliorano le prestazioni della macchina, la manutenzione e l’efficienza ambientale. Secondo CECIMO, tuttavia, l’industria è ancora nelle prime fasi della comprensione dell’intera gamma di soluzioni basate sui dati.

“Siamo lieti di vedere che i responsabili politici europei abbiano messo in prima linea la connettività nel contesto industriale e prevedono un dialogo con le associazioni di categoria per un quadro comunitario sui dati generati dalla macchina. Tuttavia, ricordiamo ai responsabili politici che i dati industriali riflettono processi, prodotti e sistemi, quindi sono sensibili al contesto e spesso sono alterati dal segreto commerciale. L’obiettivo non è quello di implementare nuove regole, ma piuttosto aumentare le capacità tecniche e organizzative delle nostre società. Insieme ai responsabili politici dobbiamo generare una comprensione comune per l’epoca digitale “, afferma Filip Geerts, direttore generale CECIMO.

L’industria dellamacchina utensile non favorisce norme rigorose sui diritti di accesso ai dati con un approccio top-down che potrebbe ostacolare la certezza del diritto e la fiducia nell’economia dei dati. L’accesso ai dati generati dalle macchine è definito da contratti bilaterali tra imprese, che sembra funzionare sufficientemente bene per ora. “Per costruire un’economia di dati in Europa, il complesso settore manifatturiero ha bisogno che le istituzioni europee siano prudenti nella progettazione di politiche sui diritti dei dati. Qualsiasi regolamentazione rigorosa potrebbe essere percepita come un intervento a gamba tesa sul mercato e bloccare l’investimento in soluzioni basate su dati. Le imprese dovrebbero negoziare e decidere liberamente la portata dei dati industriali da condividere” aggiunge Luigi Galdabini, Presidente CECIMO. I responsabili delle politiche dovrebbero piuttosto fornire certezze a lungo termine, sensibilizzare i nuovi modelli di business e sostenere internet ad alta velocità in tutta Europa, con particolare attenzione alle PMI.

Infine, il settore delle macchine utensili sta diventando sempre più globale, negoziando all’interno e al di fuori dell’Europa. Poiché l’economia dei dati non può essere costruita a livello nazionale, l’UE secondo CECIMO dovrebbe aumentare i propri sforzi sul libero flusso dei dati in tutta l’UE e sullo scambio di dati con i Paesi terzi.