Dipendenti PMI italiane pronti a più strumenti digitali

by Redazione 0

mobilitySono i dipendenti delle PMI i veri motori dell’innovazione: la ricerca Microsoft-Ipsos Mori 2015 “I dipendenti delle PMI e la tecnologia” (che oltre all’Italia ha coinvolto altri 15 Paesi in Europa per un totale di 5555 persone) li dipinge pronti ad abbracciare con forza e fiducia più strumenti digitali sul lavoro. Fra i dipendenti delle PMI italiane il 43% crede che l’utilizzo della tecnologia debba essere una priorità per ridurre i costi, il 42% che la tecnologia possa aiutare la propria azienda a crescere. Le PMI nostrane appaiono di fatto in cammino verso l’innovazione: il 33% dei dipendenti lavora già per aziende che seguono logiche paperless e sono ben connesse online e la stessa percentuale, il 33%, dichiara di lavorare per aziende che stanno rinnovando i proprio processi IT e passando a un modello on line.
Mobility e cloud sono aspetti importanti nell’opinione dei dipendenti italiani per supportare le proprie aziende nel percorso di crescita. Se dovessero suggerire l’acquisto di una nuova soluzione/servizio per aiutare il proprio business ad avere più successo, il 37%, punterebbe su laptop, smartphone e tablet e il 31% sul Cloud, sia che si tratti di infrastruttura o servizi per la collaborazione o il CRM.
Sui device, i confini tra aziendale e personale sono labili: si fa strada anche tra le PMI il BYOD (Bring Your Own Device), ma al contempo l’utilizzo di strumenti aziendali per fini personali. Il 61% dei dipendenti italiani afferma di utilizzare un PC aziendale e solo il 26% un PC personale, ma se si considerano i device mobili, la situazione cambia e sono più numerosi i dipendenti che utilizzano dispositivi personali: una buona percentuale (il 40%) utilizza uno smartphone personale, il 30% un laptop personale e il 17% un tablet personale – quote che crescono tra i dipendenti che lavorano regolarmente fuori ufficio (rispettivamente 51%, 45% e 21%). Dato interessante emerge dal confronto con gli altri Paesi europei oggetto della ricerca: sono gli italiani quelli che più utilizzano device personali. Altro aspetto significativo è legato alle implicazioni in termini di sicurezza e perdita di dati, perchè dalla survey emerge come solo 1 dipendente su 3 abbia un back-up on line.
Dalla ricerca emergono importanti considerazioni anche sul lavoro fuori sede e work-life balance. La stragrande maggioranza (93%) afferma di lavorare regolarmente o occasionalmente anche fuori dall’orario lavorativo. La maggior parte dei dipendenti nelle PMI italiane in grado di lavorare fuori dall’ufficio accede al proprio lavoro da remoto con smartphone, tablet, computer attraverso servizi cloud come Office 365 (52%) o da un computer di casa con connessione remota (51%).
Nonostante la maggior parte (65%) considera adeguato il proprio work-life balance, 1 su 4 ammette di doversi destreggiare per conciliare vita privata e vita lavorativa. Di fatto il work-life balance risulta essere un aspetto decisamente importante nella valutazione del proprio posto di lavoro (74%), al pari di altri elementi quali salario (79%) e sicurezza/stabilità (75%).
Nell’opinione dei dipendenti quello che potrebbe semplificare il proprio lavoro sono sicuramente software e applicazioni più smart e nuovi device (oltre 30%). Interessante il confronto con lo scenario europeo: gli italiani sono il popolo che dà più peso alla tecnologia come strumento per ottimizzare il proprio lavoro. In particolare nelle PMI italiane i dipendenti sono consapevoli del ruolo strategico della mobility e dell’impatto positivo dei nuovi device mobili: il 62% afferma che la tecnologia mobile è in grado di ottimizzare i tempi e migliorare la produttività.