Diminuiscono i mancati pagamenti

by Redazione 0

Come ogni anno, Euler Hermes, società del gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione crediti, ha presentato i dati del Report Mancati Pagamenti in Italia, importante barometro sull’andamento dell’economia italiana. Si tratta di un’attenta analisi condotta su ogni singola Regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti, tratto dalla banca dati proprietaria costituita da oltre 450.000 aziende.

euler_mac_pag_settoreIN MEDIA 17.000 EURO. Il lieve miglioramento dello scenario economico si vede anche nei dati relativi ai mancati pagamenti delle imprese, a partire dal valore medio, pari l’anno scorso a 17mila euro, il 19% in meno rispetto ad un anno prima, con un miglioramento maggiore sul mercato domestico (- 22%), rispetto all’export (- 9%). i principali miglioramenti si registrano nel tessile, servizi, meccanica e chimica. I settori in cui i mancati pagamenti sono più elevati, rispetto al 2014, sono invece le costruzioni e l’agroalimentare.
Si è ridotto rispetto al 2014 anche l’ammontare totale dei debiti scaduti (-16%), grazie alle buone performance nei servizi, sistema casa e meccanica.

SOTTO I 100 GIORNI. Si registra un lieve miglioramento anche nel tempo di incasso per un credito (DSO), pari a 95 giorni, solo uno in meno rispetto all’anno precedente, e un’ulteriore riduzione di 24 ore è attesa quest’anno, anche se appare ancora lontano il tetto dei 60 giorni fissato dalla Unione Europea per i pagamenti tra le imprese.

euler_mac_pag_meccanMENO INSOLVENZE. Il rapporto Euler Hermes indica anche una contrazione, dopo sette anni di crescita consecutiva, delle insolvenze aziendali: l’anno scorso sono state nel complesso 14.681 (-6% rispetto al 2014). Lo stesso trend in contrazione proseguirà anche nel 2016 riportando il numero delle aziende insolventi al di sotto della soglia delle 14.000 unità (13.800 casi), valore che risulta due volte quello del 2007, prima della crisi.

DIFFERENZE REGIONALI. Guardando ai mancati pagamenti su base regionale, la concentrazione del rischio di insoluti ha toccato l’anno scorso il 30% del totale nell’Italia nel Sud e nelle Isole, dove la debolezza imprenditoriale e finanziaria di molte aziende amplifica le differenze con le aree del Nord. A influenzare negativamente il trend ci sono regioni come Campania, Calabria e Sicilia dove agroalimentare, GDO e distribuzione petrolifera hanno fatto segnare incrementi di insoluti a doppia cifra. L’Emilia Romagna segna la maggiore crescita della severità (+24%) mentre il Trentino Alto Adige il più alto decremento.

BUONE PROSPETTIVE. “Nel 2015 in Italia si è registrata una crescita dello 0,6% e il Paese è finalmente riemerso dopo tre anni di recessione – commenta Ludovic Subran, Capo economista di Euler Hermes -. Il 2016 sarà l’anno in cui l’Italia tornerà a crescere al di sopra del punto percentuale, più precisamente del +1,1%, soglia non raggiunta dal 2010. I consumi saranno il principale driver della crescita economica, con un contributo del + 0,7%”. Secondo il centro studi della società, inoltre, nell’anno in corso dovrebbero raddoppiare anche gli investimenti, (+ 1,3%, dopo il + 0,5% del 2015), mentre l’export, dopo aver registrato l’anno scorso il suo miglior risultato dal 2011, rimarrà dinamico (+ 3,9%) ma il saldo netto contribuirà negativamente (- 0.2%) a causa della crescita più sostenuta delle importazioni.
“Il calo delle insolvenze e il miglioramento della liquidità nel sistema dimostrano il consolidamento del tessuto imprenditoriale, sempre più votato all’esportazione di “proximity” e meno esposto alle crisi dei Paesi emergenti – aggiunge Massimo Reale, Direttore Rischi Euler Hermes Italia -. L’anno in corso vedrà il consolidamento di questa tendenza insieme al rafforzamento della produttività, sia sulla manifattura che sui beni di investimento”. Secondo Reale, a sostenere questo trend ci sarà ancora l’agroalimentare, ma i risultati di auto, elettronica e chimica non saranno da meno, tutti trainati finalmente anche dalla domanda interna”.