Prima industrie cresce e guarda al futuro

by Redazione 0

Prima Industrie ha chiuso il primo semestre dell’anno con un giro d’affari di 183 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto ai 176 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno scorso, mentre il portafoglio ordini acquisito è aumentato del 18% a 126 milioni di euro. L’Ebitda rettificato, nello stesso periodo si è attestato a 15,6 milioni di euro, con un incremento del 10% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso, mentre l’utile netto è passato da 1,3 a 2,9 milioni di euro.

PIANO TRIENNALE. Con l’approvazione della semestrale, Prima Industrie ha presentato il piano industriale per il triennio 2017-2019: l’obiettivo è raggiungere, anche grazie ad una crescita organica, un fatturato di 500 milioni di euro entro il 2019 con un Ebitda (margine operativo lordo) di oltre il 12% sul fatturato. Paesi chiave per l’espansione del gruppo sono gli Stati Uniti e la Cina, già oggi primo e secondo mercato geografico di riferimento.
In Cina, che rappresenta il principale mercato di sbocco per i beni di investimento con il 40% circa del consumo mondiale di macchine utensili, le attese di crescita si basano sui recenti investimenti effettuati con l’apertura dello stabilimento produttivo a Suzhou ed il rafforzamento della rete commerciale e post vendita. Secondo la società, la recente introduzione di una propria sorgente laser di alta potenza con tecnologia fibra sulle macchine ed il completamento dell’insourcing tecnologico offriranno un importante vantaggio competitivo e concorreranno ad aumentare la redditività.

PUNTO DI SVOLTA. Negli ultimi anni Prima Industrie ha portato a termine l’integrazione di Finn-Power (acquisita nel 2008), ha rafforzato la propria presenza sui mercati emergenti (Russia, Turchia, India, Brasile) ed ha continuato ad investire in attività di ricerca e sviluppo (6,5% l’investimento in R&D realizzato nel 2015). Nel corso del 2015 ha rifinanziato a medio-lungo termine il proprio debito, mediante l’emissione di un bond settennale di 40 milioni di euro ed il ricorso al finanziamento bancario complessivamente per 85 milioni di euro.
“Siamo alle soglie di una terza fase della vita del nostro Gruppo, dopo l’acquisizione di Finn-Power, la crisi internazionale degli anni successivi e la razionalizzazione di stabilimenti e filiali che ne è scaturita – ha commentato Presidente del Gruppo, Gianfranco Carbonato -. A valle dell’ingresso su nuovi mercati e dei forti investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati a rendere più performante e competitiva la nostra gamma di prodotto, inizia oggi una fase di crescita importante che si basa proprio sugli investimenti fatti nel recente passato per portare il Gruppo ad un livello tecnologico e dimensionale superiore”.