Meccanica & Automazione n.4 maggio

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Contaminazione di idee e pratiche

di Chiara Tagliaferri

Sono tutte eccellenze italiane. Ad oggi sono in 140, in esponenziale crescita. Sono aziende diverse che spaziano dal settore dei servizi alla produzione, dall’alimentare alla meccanica, dal tessile ai servizi per la persona.  Sono aziende che hanno deciso di impegnarsi volontariamente in un percorso di miglioramento continuo. Non solo aumento di performance economiche ma anche e soprattutto di riduzione dell’impatto ambientale, crescita di un ruolo attivo nel territorio in cui risiedono, miglioramento del benessere dei propri dipendenti e della comunità di cui sono parte. Si sono volute certificare perché con responsabilità e trasparenza sono portatrici dei più elevati standard di sostenibilità sociale e ambientale. Sono le B Corp® e dalle loro stesse parole “vogliono riscrivere il modo di fare impresa, mettendo la sostenibilità allo stesso livello del profitto”. E parliamo naturalmente di sostenibilità nelle sue tre declinazioni economica ecologica e sociale.

Il movimento è nato 15 anni fa negli Stati Uniti, oggi sono 4100 certificate nel mondo, in oltre 150 settori.

L’intenzione di queste imprese ed imprenditori è quella di creare un benessere collettivo, un esempio virtuoso nella transizione verso la sostenibilità condividendo buone pratiche in termini di gender equality e di carbon neutrality, per citarne alcune.

Nonostante la crisi economica nel 2021 le imprese BCorp in Italia sono in cresciute del 26% con un fatturato di 8 miliardi e 15mila dipendenti. Segno che non si tratta solo di contaminazione di idee e scopi ma di fatti e azioni con impatti economiche precisi.

Con un migliore profilo di sostenibilità, si riesce ad avere performance migliori rispetto alle altre aziende grazie, ad esempio, alle relazioni virtuose costruite all’interno degli ecosistemi di cui sono parte, alla migliore capacità e consuetudine di far fronte alle difficoltà con soluzioni innovative e meccanismi inediti.

E tutto questo può essere replicato in qualsiasi azienda anche nelle vostre!

Sempre nel 2021 la Commissione Europea pubblicava Il rapporto denominato “Industry 5.0 Towards a sustainable, human-centric and resilient European industry”, in cui si dichiara la necessità di utilizzare il digitale e il green per risanare l’ambiente e l’economia rispondendo in particolare alla domanda sul come sfruttare al meglio la tecnologia per rendere l’uomo più efficiente e più efficace in un ambiente sano, socialmente equo e sostenibile. Riallineando l’obiettivo finale che deve emergere della rivoluzione 4.0 occorre spingere le tecnologie non solo a livello industriale ma anche e soprattutto nella quotidianità di tutti i cittadini europei, con l’obiettivo di generare migliori condizioni produttive / di profitto e migliori condizioni di vita.

Usando linguaggi diversi, strade e forse soluzioni diverse il principio ispiratore è lo stesso. Capire come aziende e tecnologia possano fare di più per la nostra vita di ogni giorno avendo nel loro DNA la capacità, gli strumenti e le possibilità di regolare la vela piuttosto che combattere il vento.

 

ALL’INTERNO DI QUESTO NUMERO 

INDUSTRY DESIGN 4.0

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