Meccanica&automazione n.8 dicembre

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la rivista

Virtuale ma autentico

di Chiara Tagliaferri

Parliamo di Virtual Words. Quando introduco un argomento, cerco come prima cosa, di chiarire e chiarirmi quale sia lo stato dell’arte lessicale della parola o concetto esaminato, sia perché ritengo necessario comprendere la genesi e l’evoluzione del suo significato, sia perché concordo fortemente con l’affermazione dello scrittore J. Keats che definisce come il linguaggio sia esso
stesso “una tecnologia, presumibilmente la nostra prima”.
Vista la vastità delle evoluzioni di “virtual words” negli ultimi trentanni e l’ attuale percepito, dare una definizione univoca rappresenta un sfida impegnativa che lascio alla nostra Treccani, da cui apprendo che: i mondi virtuali sono intesi come “simulazioni di ambienti reali generati per mezzo di tecnologie elettroniche multiutente, talvolta tridimensionali, interattivi e multisensoriali: scenari e paesaggi all’interno dei quali un soggetto è in grado di muoversi e di agire”. Si capisce bene,
attraverso queste parole, che le evoluzioni impresse a questa tecnologia, hanno trasformato un iniziale ricostruzione tridimensionale di qualcosa in ambiente digitale, in uno strumento utilissimo e adattabilissimo ai più diversi contentesti anche industriali. Oggigiorno, questi ambienti simulati riescono ad offrire scenari lavorativi altamente realistici dove gli addetti possono lavorare ed apprendere senza il rischio di fare danni ad altri e/o ad attrezzature, sfruttando la pratica della formazione immersiva, ad esempio. O ancora, sensori integrati e gemelli digitali ci aiutano a monitorare condizioni operative di macchinari, prevedendo la loro usura, allertando ed istruendo il comportamento manutentivo degli operatori, riducendo i tempi di inattività e migliorando l’efficienza operativa. Un altro significativo utilizzo di un’ambiente simulato è rende le aziende capaci di progettare in sicurezza. Ideare, testare e migliorare i loro prodotti, senza costruirli realmente, è qualcosa di rivoluzionario. Poter, ad esempio, somministrare test di resistenza, valutare l’analisi dei flussi o ottimizzare le caratteristiche relative al design, rappresenta oggi una soluzione spesso molto più economica e rapida oltre che utile ad agevolare lo sviluppo in termini di efficienza e qualità. E ancora, forse il più noto degli utilizzi, dopo il gaming portato alla ribata da
Second Live e Meta, è la possibilità di collaborazione anche professionale in tempo reale tra individui, indipendentemente dalla loro posizione geografica. E per finire, lasciando volare la fantasia, la più eccentrica possibilità di creare qualsiasi oggetto o strumento pensabile.
Ma poi, passare dal virtuale al reale sarà questa la vera sfida! Analogamente, regolamentare, rendere stabili e riconosciuti dispositivi, processi e componenti che continueranno a risiedere in questa mondo parallelo e complementare. Tutta strada ancora da percorrere; ed è proprio per questo, come per molteplici motivi non qui citati che la Commissione Europea sta continuando ad investire in ricerca scientifica, al fine di investigare e confermare come questo Mondo Virtuale sia ogni giorno di più “autentico” e perché no, made in europe.

 

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