Firmato il Contratto dei metalmeccanici

by Redazione 0

Dopo oltre un anno di trattative, Federmeccanica, Assistal e i sindacati dei lavoratori metalmeccanici (Fim, Fiom e Uilm) hanno siglato sabato scorso l’ipotesi di rinnovo 2016-2019 del contratto di lavoro, che sarà sottoposta alle assemblee dei lavoratori tra il 19 e il 21 dicembre.

L’intesa unitaria – che arriva dopo due accordi separati – prevede un aumento salariale di 51,7 euro mensili, oltre a 7,69 euro di aumento sulla previdenza, 12 sulla sanità, 13,6 di welfare, per un totale di 85 euro mensili, che arrivano a 92,68 euro se si aggiunge il diritto alla formazione continua.

I TERMINI. In dettaglio, i lavoratori potranno beneficiare di un miglioramento dell’assistenza sanitaria integrativa Metàsalute, con 156 euro totalmente a carico delle aziende e il riconoscimento a tutti i lavoratori metalmeccanici e ai loro familiari a carico, anche ai conviventi. Per quanto concerne il fondo di previdenza integrativa Cometa, il contributo a carico delle imprese è stato portato dall’1,6% al 2%.
In tema di welfare aziendale, ai lavoratori saranno corrisposti 100 euro a partire dal giugno 2017, 150 euro a partire dal giugno 2018 e 200 euro a partire dal giugno 2019, a cui si aggiunge un versamento una tantum di 80 euro nella busta paga di marzo 2017. Nel contratto entra il diritto soggettivo alla formazione continua per 24 ore, di cui due terzi a carico delle aziende nel triennio 2017-2019 per i lavoratori non coinvolti in piani di formazione, con un contributo aziendale fino ad un massimo di 300 euro.
Cambia anche i sistema di rivalutazione: a partire dal 2017, il riconoscimento dell’inflazione avverrà ex post anno su anno e non più ex ante, evitando i rischi di scostamento tra inflazione prevista e quella reale, come quello verificatosi nel triennio 2013-2015, per effetto del quale non sono stati previsti incrementi retributivi nel 2016 a parziale compensazione. Inoltre, gli incrementi retributivi decorreranno dal mese di giugno di ciascun anno e non da gennaio come previsto dal sistema precedente. Le aziende hanno anche portato a casa premi di risultato aziendali totalmente variabili.

COMMENTI. Per Fabio Storchi, Presidente di Federmeccanica “è stato compiuto, insieme al Sindacato, un primo e importantissimo passo verso un vero e proprio rinnovamento contrattuale. Ipotesi di accordo che riconosce garanzie salariali di base ai lavoratori e che rende il welfare centrale nell’impianto del contratto”.
“Questo contratto ci consente di massimizzare i benefici per i lavoratori a costi sostenibili per le imprese grazie all’utilizzo di strumenti innovativi come il welfare – commenta Angelo Carlini, Presidente di Assistal -. Si realizza un collegamento chiaro e forte tra salari e produttività definendo con precisione i confini ed i ruoli dei diversi livelli. Abbiamo sottoscritto un’ipotesi di accordo che ci consente di affrontare la situazione ancora difficile che le nostre imprese stanno vivendo ma con uno sguardo rivolto al futuro. Inoltre abbiamo fatto un passo avanti verso l’obiettivo di chiarire meglio l’istituto della “trasferta”, che molti problemi applicativi ha posto anche nel recente passato”.
Soddisfatti dell’accordo anche i sindacati: “Abbiamo ribadito la validità
del contratto collettivo nazionale che resta elemento portante a difesa dei lavoratori – sottolinea
Rocco Palombella, segretario generale della Uilm -. Si tratta di un’intesa che non ha vincitori e vinti, perché hanno vinto tutti e il contratto nazionale ribadisce una struttura portante basata su salario, previdenza integrativa, sanità integrativa, formazione e diritto allo studio che le parti dovranno gestire unitariamente ed in prospettiva”.