Fiere di Parma, un altro esercizio record

by Redazione 0

auricchio-cellieBilancio 2015, nuove direttrici del piano industriale al 2020, consolidamento dell’alleanza con la filiale italiana del colosso tedesco Koelnmesse per creare una piattaforma unica in grado di portare a Parma e nel mondo i leader italiani ed europei del food processing and packaging. Sono questi i temi presentati alla stampa da Gian Domenico Auricchio (presidente Fiere di Parma) e Antonio Cellie (CEO), nelle foto qui accanto, con Annalisa Sassi (vicepresidente) e Thomas Rosolia (CEO di Koelnmesse Italia).
Auricchio ha dichiarato di aver archiviato un altro anno da record, con “ricavi effettivi di circa 32 milioni di euro, nettamente superiori agli storici anni dispari, un EBITDA di quasi 5 milioni di euro, overperformance di tutti i principali prodotti, oltre a un significativo contenimento dei costi di struttura”, fotografando un polo fieristico ai vertici per efficienza (“i costi del personale sono del 9% contro una media di settore del 25%” con overperformance per tutti gli eventi diretti e ospitati, nonché le piattaforme collaborative su estero.
Vale la pena ricordare i risultati, fra gli altri, di MecSpe e SPS (con una crescita dei visitatori del 30% e un costante sviluppo della superficie espositiva), ma anche delle piattaforme collaborative estere (Thaifex – World of Food Asia a Bangkok, World of Food Beijing in Cina, Kosherfest in USA, FMI Connect a Chicago…) che hanno raddoppiato il numero degli espositori italiani gestiti.
È stato così aggiornato al 2020 il piano industriale della SpA e si ridisegna in questo quadro il posizionamento di Fiere di Parma, sempre di più modello di performance a livello nazionale ma anche primario attore nello scacchiere mondiale anche grazie a una consolidata alleanza con la Fiera di Colonia. Ulteriori dettagli qui.