Come SPS Italia guida la rivoluzione dell’Industria 5.0 – Intervista a Donald Wich

by redazione 0

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In questa intervista a Donald Wich, CEO di Messe Frankfurt Italia, emerge una visione chiara e concreta dell’evoluzione dell’Industria 5.0 in Italia. Tra sostenibilità, intelligenza artificiale e valorizzazione dei talenti, SPS Italia si conferma un hub strategico per guidare l’innovazione industriale nel segno dell’umano, della resilienza e della tecnologia

di Mattia Barattolo

Donald WitchAlla luce delle ultime edizioni della fiera SPS Italia, come ha visto l’evoluzione dell’interesse delle aziende italiane verso il concetto di Industria 5.0? 

In uno scenario internazionale complesso in cui l’Europa fatica sempre più a restare al passo di Cina e Stati Uniti, nell’applicazione di tecnologie e nel presidio di alcuni comparti chiave, è ormai evidente la necessità di puntare sull’innovazione per ridurre gli sprechi, ottimizzare i processi produttivi, rimanere competitivi. Per farlo serve prima di tutto la capacità di creare un ambiente lavorativo in grado di attrarre nuovi talenti, motore di ogni industria e di ogni business. Nelle aziende la consapevolezza è sempre più chiara e in fiera si manifesta con un’attenzione crescente verso i progetti che mettono al centro i tre pilastri di industria 5.0: sostenibilità, umanocentrismo e resilienza.  SPS Italia evolve seguendo principalmente due direttrici, innovazione e formazione. Dopo tredici edizioni la necessità di incoraggiare lo scambio di competenze, valorizzare le start-up, avvicinare le nuove generazioni all’industria è più forte che mai.

Quali sono le tecnologie emergenti in ambito Industria 5.0 che si stanno maggiormente diffondendo tra i partecipanti alla fiera SPS Italia? Pensa che ci siano trend specifici che stanno rapidamente prendendo piede nel mercato italiano?

Da diversi anni assistiamo innanzitutto alla convergenza tra i mondi IT e OT. In fiera questo incontro è evidente all’interno del Digital District dove i fornitori di software industriale e i big player del digitale presentano le soluzioni tecnologicamente più avanzate per la fabbrica. Certamente uno dei fenomeni più rilevanti in questo momento è la crescente applicazione dell’intelligenza artificiale. In occasione dell’edizione 2025 lanceremo uno spazio, “Focus AI”, per l’implementazione e l’esplorazione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nel settore industriale. Nel padiglione 4 il visitatore troverà demo, casi applicativi e incontri di approfondimento sulla tematica. Inoltre, un’installazione speciale farà comprendere che cos’è l’AI e quali aspetti occorre considerare per trarne beneficio in termini di efficienza e sostenibilità.

Parlando di trend, con la crescente digitalizzazione e connettività delle fabbriche intelligenti, la cybersecurity diventa un elemento essenziale per garantire la continuità operativa e la protezione dei dati sensibili. Il tema della sicurezza informatica è centrale anche in fiera, con soluzioni avanzate per proteggere l’ecosistema industriale da minacce sempre più sofisticate.  

SPS Italia offre una vetrina unica per nuove soluzioni industriali. Come le aziende italiane stanno affrontando le sfide di Industria 5.0, ad esempio, nell’interazione uomo-macchina? 

Penso che le aziende più orientate al futuro lavorino al contempo sue tre aspetti: innovazione, sostenibilità e formazione. Le nuove tecnologie rappresentano una leva fondamentale per raggiungere risultati in termini di efficienza e maggiore sostenibilità. Competenze e formazione, intese come upskilling, reskilling e avvicinamento delle nuove generazioni al mondo dell’industria, sono ormai priorità nella strategia delle imprese che puntino a rimanere competitive negli anni a venire. 

 

La sostenibilità è un tema centrale nell’Industria 5.0. Quanto valore e quanta attenzione dà a questo tema SPS Italia? 

Molti trend a cui stiamo assistendo nel mondo dell’industria si fondano su una maggiore attenzione agli aspetti di sostenibilità.  La tematica è centrale nel progetto fieristico, considerata la necessità delle imprese di razionalizzare i consumi e affrontare un passaggio cruciale quale la transizione energetica. La maggior parte delle iniziative correlate alla manifestazione parlano in modo spontaneo di sostenibilità in quanto le tecnologie giocano un ruolo determinante come abilitatori di una fabbrica sempre più smart e green e aprono opportunità non solo a livello ambientale, ma anche sociale ed economico. Promuovere la sostenibilità significa richiamare talenti, far fronte al mismatch di competenze, rimanere competitivi.

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Nell’ambito del progetto Position Paper 2025, il nostro Comitato Scientifico, composto da oltre 180 membri appartenenti alle maggiori realtà produttive italiane, ha lavorato a un interessante approfondimento proprio sulla tematica dal titolo “La sostenibilità nell’industria manifatturiera. Un’opportunità per le aziende del futuro”. Il documento, disponibile sui nostri canali, sarà tra i focus al centro di alcuni incontri in fiera che vi invito a seguire.

Alla fiera, si parla molto di digitalizzazione, automazione e connettività. Quali sono le tecnologie più promettenti che possono davvero guidare il cambiamento verso una produzione intelligente e collaborativa?

 

Nel concetto di Industry 5.0 c’è una collaborazione ancora più stretta tra esseri umani e macchine, resa possibile da tecnologie come per esempio l’AI, la robotica collaborativa e la realtà aumentata in grado di supportare le capacità degli operatori umani e di migliorare il benessere, la sicurezza e la produttività dei lavoratori. Permettono in breve di ridurre i lavori ripetitivi, di alleggerire quelli pesanti e incoraggiano ad occuparsi di mansioni più gratificanti.

 

Un altro tema molto importante di cui si parla molto SPS Italia sono i criteri ESG. Come vede l’impegno delle aziende italiane nel migliorare le loro performance ambientali, sociali e di governance, e in che modo la fiera sta contribuendo a sensibilizzare il settore su questi temi?

Le aziende più lungimiranti certamente intravedono in questo percorso sfide, ma anche opportunità per rafforzare la propria leadership. Come SPS Italia promuoviamo diverse iniziative per sensibilizzare il settore su queste tematiche. Da sempre, per esempio, investiamo energie nella sfera della formazione, consapevoli che dall’innovazione emergono nuove professioni per i giovani ma non solo. Posso per esempio citare un’iniziativa storica che ci caratterizza fin dalle prime edizioni, “Lezioni in fiera”, che consente agli studenti di Università e ITS di partecipare a lezioni live direttamente agli stand degli espositori. 

 

Sappiamo, inoltre, che il gap delle competenze è particolarmente rilevante in ambiti che richiedono percorsi di studio tecnico-scientifici, ancora poco scelti dalle ragazze, molto spesso per ragioni culturali o per mancanza di conoscenza sulle prospettive che le materie STEM possono offrire. Attraverso il progetto She SPS Italia portiamo alla ribalta esperienze positive, che concretamente possono aiutare a scardinare stereotipi di lunga data. Il maggior coinvolgimento femminile sarà fondamentale per far fronte alla crescente carenza di operatori specializzati e affrontare quindi una grande sfida che riguarda il mondo del lavoro. 

 

Le normative ESG sono in continua evoluzione, soprattutto in Europa. Quali sono le principali sfide che le aziende italiane stanno affrontando per allinearsi alle direttive europee e globali in materia di sostenibilità, e come SPS Italia può supportarle in questo percorso?

 

La sostenibilità è ormai un aspetto che rientra nelle strategie delle imprese e un fattore chiave per attrarre investitori, clienti e nuovi talenti, vero motore di ogni azienda. 

Comporta cambiamenti significativi nei processi produttivi che hanno alla base l’adozione delle nuove tecnologie, ben rappresentate nell’offerta espositiva di SPS Italia e nelle sue iniziative collaterali.

 

Le aziende stanno investendo in tecnologie green, ma c’è una crescente necessità di valutare il ritorno sugli investimenti in ESG. Quali sono, secondo lei, le principali leve strategiche che un’impresa dovrebbe adottare per assicurarsi che gli investimenti in sostenibilità portino valore a lungo termine? 

Fondamentale è un cambio della cultura nell’impresa per integrare il concetto di sostenibilità nelle strategie di lungo termine e nel modello di business. È un percorso complesso, tra le principali leve ancora una volta l’innovazione verso un’ottimizzazione dei processi e la formazione dei lavoratori per cogliere appieno le opportunità offerte dalla trasformazione digitale ed ecologica.