Presentato a Milano il piano Industria 4.0

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calenda_-industria40“È il più grande piano su Industria 4.0 mai messo in cantiere, ma soprattutto è stato elaborato per dare fiducia alle imprese: saranno gli imprenditori a decidere come e dove investire; noi metteremo la metà delle risorse, le altre le dovrete mettere voi – ha spiegato il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda (foto a sinistra) alla presentazione del Piano nazionale Industria 4.0 avvenuta oggi al Museo Leonardo da Vinci di Milano -. È una sfida culturale, politica oltre che economica”. “Il piano sarà coordinato da una cabina di regia che si riunrirà ogni sei mesi e la verifica – ha assicurato Calenda – sarà spietata, per cambiare ciò che non funziona”.

“Con il nuovo piano abbiamo abbandonato il metodo degli incentivi a bando, che imponevano alle aziende dove e come investire, retaggio del secolo passato – ha spiegato Calenda -. Tutto il piano è basato su incentivi fiscali orizzontali, che possono essere attivati dalle imprese senza dover presentare domande, e senza che siano neecssari timbri o approvazioni. Non daremo più incentivi a bando per ricerca e innovazione perché portano a sprechi e non funzionano”.

piano anzionale industria 4.0

Il piano, che doveva essere presentato all’inizio di agosto, ma entrerà comunque nella prossima Legge di bilancio, punta non far perdere al nostro paese il treno verso la quarta rivoluzione industriale, recuperando il gap accumulato negli ultimi anni nei confronti di paesi come Germania, che il suo piano lo ha lanciato quattro anni fa.

Gli obiettivi del piano che si estende dal 2017 al 2020, sono ambiziosi: prevede investimenti privati per 10 miliardi di euro (da 80 a 90 miliardi già l’anno prossimo), con un effetto leva di 4-5 volte rispetto ai fondi pubblici stanziati, a cui vanno aggiunti 11,3 miliardi di spesa privata in Ricerca e Sviluppo da qui al 2020, con un focus su tecnologie Industria 4.0. Il tutto accompagnato da ulteriori 2,6 miliardi di investimenti privati in capitale di rischio.

Per mobilitare un tale volume di investimenti saranno messi in campo incentivi fiscali orizzontali per 13 miliardi di euro (che non ricadranno tutti sulla legge di bilancio 2017) e misure di sostegno al venture capital, con possibilità di investimenti in compartecipazione con Cassa Depositi e Prestiti (CDP).

ll piano conferma per tutto il 2017 il superammortamento al 140%, con un ulteriore “iperammortamento” del 250% per i beni connessi a Industria 4.0”, con periodo di applicazione lungo, per dare la possibilità di investimenti più “pesanti” e una modulazione del credito di imposta per ricerca e innovazione, di tipo incrementale e non storico. L’aliquota relativa alla spesa interna per R&D potrà toccare il 50%, con un credito d’imposta massimo portato da 5 fino a 20 milioni di euro. Confermati anche gli incentivi agli acquisiti di beni strumentali (Nuova Sabatini)

Il piano prevede interventi sulla formazione, per creare le competenze necessarie, e l’avvio di Competence Center sul territorio nazionale (si partirà dalla Scuola Sant’Anna, Politecnici, università venete consorziate, Università di Bologna e Federico II di Napoli) e Digital innovation hub, questi ultimi creati dalle imprese. Secondo il Governo, saranno coinvolti nel processo di formazione sui temi di Industria 4.0 circa 200mila studenti universitari e tremila manager; previsto anche il raddoppio degli iscritti agli istituti tecnici focalizzati su questi temi. Per quanto concerne le infrastrutture abilitanti, senza le quali Industria 4.0 non può decollare nel nostro paese, l’obiettivo è coprire il 100% del territorio nazionale con la banda larga (30 Mbps) entro il 2020, che sarà ultralarga (100 Mbps) in almeno un’azienda su due.

A supporto del piano sono previsti ulteriori 900 milioni di euro per il rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia, 1 miliardo di euro per i contratti di sviluppo per investimenti su Industria 4.0 e 100 milioni di euro sul retail digitale (Piano Made in Italy). Il Governo supporterà inoltre con1,3 miliardi di euro le misure per lo scambio salario-produttività, con un incremento degli incentivi per le imprese.

Presente alla conferenza stampa anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha sottolineato come l’Italia abbia di fronte un futuro straordinario, ma bisogna cambiare mentalità e tornare a pensare al nostro come ad un paese di opportunità. Il piano – ha aggiunto – funzionerà se l’Italia accetterà la sfida del cambiamento.