Meccanica&automazione n.4 giugno/luglio
by ago 0

La varietà meravigliosa
di Chiara Tagliaferri
Questi mesi estivi hanno sempre attivato in me una incredibile voglia di scoperta. E da questa emozione inizia la mia breve riflessione.
Voler riuscire a definire lo scopo e utilizzo di una nuova tecnologia, fotografando l’immagine del momento, è come pensare di conoscere un luogo in maniera profonda già prima di partire. Solo perché si sono lette guide, viste mille foto e studiato ogni dettaglio, si ha l’illusione di sapere già quasi tutto; ma poi arriva il viaggio, e tante sfumature che non avevi colto ti lasciano senza fiato, combinazione e sinergie a cui non avresti mai pensato, eccole li, apparire sotto i tuoi occhi in tutta la loro concretezza.
E così credo sia la natura delle tecnologie; quando si pensa di sapere già tutto, ecco che ci si trova di fronte a qualcosa che ci sorprende, ci confonde e sconpagina le regole. E in più, se si riflette, la vera forza trasformativa non risiede nell’emergere di una singola, ma nella loro meravigliosa integrazione in varietà diverse.
Il salto tecnologico odierno sta nella convergenza strategica di discipline e strumenti diversi. Prendiamo il settore salute: l’IoT può aiutare a monitorare i pazienti, raccogliendo dati vitali. Grazie all’uso dell’AI questi dati vengono analizzati, si identificano pattern, prevedono rischi e personalizzano le cure, fino ad arrivare ad una ridefinizione radicale del rapporto tra paziente e sistema sanitario.
O anche la logistica e la supply chain. L’integrazione della blockchain per la tracciabilità, unita all’IoT per il monitoraggio dei beni e all’AI per l’ottimizzazione dei percorsi, può costruire catene di approvvigionamenti trasparenti, sicuri e resilienti, inducendo a minori sprechi, maggiore fiducia e risposte più rapide.
E la cosa più bella è che questa “varietà meravigliosa” di tecnologie che si integrano oggi può rappresentare la nuova normalità. Dico può perché la costruzione di questa nuova realtà richiede in primis, un cambio di mentalità. Non più monadi di conoscenza settoriali, ma ponti tra le discipline. Richiede investimenti in infrastrutture che supportino questa interconnessione e, soprattutto, una visione chiara di come questi strumenti possano collaborare per risolvere i problemi più complessi della nostra società.
In Italia, abbiamo l’opportunità di essere protagonisti di questa rivoluzione. Le nostre eccellenze, sapientemente connesse con le più recenti innovazioni tecnologiche, possono generare un valore immenso. Dobbiamo però coltivare e finanziare un ecosistema dove la sperimentazione sia incoraggiata e dove l’interdisciplinarietà rappresenti la chiave di volta.
Insomma un’ integrazione delle tecnologie che non sia solo efficienza o profitto, ma l’arte di combinare il potenziale di ogni singolo elemento per creare qualcosa di infinitamente più grande e utile rispetto la somma delle sue parti.
SFOGLIA L’EDIZIONE COMPLETA