Centro Studi Confindustria: produzione industriale a +1,2%

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La produzione industriale italiana è salita dell’1,2% in agosto, portando a +2,0% la variazione acquisita nel 3° trimestre (+1,4% nel 2°); le attese (saldo a 17,8 in ottobre da 16,2 nel 3°) e gli ordini in volume (+5,7% in luglio-agosto sul 2° trimestre) anticipano ulteriori progressi dell’attività. Sono questi dati resi noti dall’analisi mensile del Centro Studi Confindustria di ottobre.

Il PMI manifatturiero è rimasto stabile in settembre (56,3), con produzione e ordini in robusta crescita ed è avanzato nel 3° trimestre (a 55,9 da 55,5). L’indice PMI terziario è diminuito su agosto (a 53,2 da 55,1); nel trimestre è rimasto stabile su livelli elevati (54,9). L’anticipatore OCSE, in recupero da 5 mesi, preannuncia un rafforzamento della crescita a inizio 2018.

Export italiano. Buone indicazioni per l’ultima parte dell’anno dagli indicatori qualitativi sugli ordini manifatturieri esteri: sui massimi dal pre-crisi i giudizi delle imprese in ottobre e in area ampiamente espansiva la componente PMI (a 56,1 in settembre). Robusto il traino del commercio mondiale (+1,4% acquisito nel 3° trimestre), sostenuto dall’accelerazione del manifatturiero.

Eurozona. Nel 3° trimestre si espande a ritmi robusti l’economia dell’Area euro, sulla base dei dati qualitativi e quantitativi. La fiducia nel 3° trimestre ha raggiunto i massimi da 10 anni (indice ESI a 112,1; media storica 100,8) ed è coerente con un tasso di crescita trimestrale del PIL dello 0,7%. Altrettanto buono l’inizio del 4°: PMI composito a 55,9 in ottobre, 56,0 la media estiva.
La produzione industriale ha registrato un balzo ad agosto dell’1,4% congiunturale (+3,8% tendenziale). L’incremento è stato trainato dai due comparti più rilevanti in termini di peso relativo: +3,1% congiunturale i beni strumentali (pari al 29% dell’indice complessivo) e +1,3% i beni intermedi (34%).

Le aspettative di produzione indicano una dinamica favorevole anche nei mesi invernali: 16 il saldo nel 3° trimestre (6 la media storica). Attese forti anche sull’export: 16 il saldo (7 la media storica). Nessuna evidenza ancora dell’impatto avverso dell’apprezzamento dell’euro sulle imprese esportatrici.