Mobilità elettrica – l’Italia in forte ritardo

by redazione 0

Mobilità elettrica

A che punto siamo nella transizione verso la mobilità sostenibile? Il passaggio dai veicoli a combustibili fossili a quelli elettrici è una risposta cruciale per affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni inquinanti. Tuttavia, in Italia, il cammino verso una mobilità sostenibile è ancora complesso, con sfide tecnologiche, infrastrutturali ed economiche da superare. Il paese è davvero pronto per accelerare questo cambiamento? Quali sono i punti di forza e le criticità del settore?

Secondo il Rapporto Smart Mobility 2024, realizzato da Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei negli obiettivi di mobilità elettrica per il 2030. Nel 2023, nonostante un incremento nell’offerta di veicoli elettrici, con oltre 100 modelli disponibili e miglioramenti in autonomia e ricarica, le immatricolazioni hanno raggiunto solo 135.000 unità, ben lontane dalle 800.000 necessarie ogni anno fino al 2030. A rallentare la diffusione sono stati i costi elevati, una percezione limitata dei benefici a lungo termine e politiche di incentivi discontinue. Anche se la rete di infrastrutture di ricarica è in crescita, il divario tra l’offerta e l’uso di veicoli elettrici potrebbe lasciare sottoutilizzate molte stazioni.

Per garantire uno sviluppo coordinato tra mercato e infrastrutture, il rapporto propone una pianificazione strategica a lungo termine, semplificazioni burocratiche e una maggiore sensibilizzazione pubblica. Questi temi sono centrali anche per il Gruppo E-Mobility di ANIE Confindustria, che riunisce circa 70 aziende del settore delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

Il ruolo delle wallbox nella mobilità elettrica

Uno degli strumenti più promettenti per facilitare la ricarica elettrica domestica sono le wallbox smart, che non solo aumentano la sicurezza ma offrono anche la comodità di poter ricaricare l’auto a casa. Le wallbox permettono di regolare la potenza in base ai carichi di casa e di sfruttare le fasce orarie con tariffe più basse, come la notte. Offrono una ricarica più veloce rispetto alle prese domestiche, che sono limitate dalle normative e non sempre sicure per carichi elevati a lungo termine.

Nonostante i costi di installazione e manutenzione possano rappresentare un ostacolo, incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche possono aiutare a superare queste barriere e favorire la diffusione della ricarica privata.

Contrastare le fake news sulla mobilità elettrica

Nel mondo della mobilità elettrica circolano molte fake news, tra cui l’idea che un tipo di ricarica sia superiore agli altri. In realtà, ogni modalità di ricarica (standard, fast, ultrafast) ha un ruolo importante. L’aspetto innovativo dell’e-mobility è la possibilità di ricaricare in diversi contesti, sia pubblici che privati, utilizzando i momenti in cui il veicolo è fermo. È fondamentale che le stazioni di ricarica rispettino le normative CEI, soprattutto in ambito privato, per garantire sicurezza.

La necessità di un quadro regolatorio stabile

Per favorire la diffusione delle infrastrutture di ricarica, Omar Imberti, coordinatore del Gruppo E-Mobility di ANIE Confindustria, sottolinea l’importanza di un quadro normativo stabile che assicuri certezze agli investimenti. Un maggiore coordinamento sugli incentivi e la diffusione di stazioni di ricarica, soprattutto in ambito aziendale e condominiale, sono elementi chiave per accelerare la transizione verso la mobilità sostenibile. Senza un cambio deciso nelle politiche, l’Italia rischia di fallire questo obiettivo.