Meccanica & Automazione n.6 settembre

by redazione 0

meccanica e automazione settembre

Uno, Nessuno e Centomila…Design

di Chiara Tagliaferri

Sempre più spesso incontriamo la parola design declinata in ambiti e contesti diversi posta in
relazione a molteplici aspetti tecnologici. Anche nei documenti di politiche di ricerca scientifica
e innovazione la parola è messa in stretta correlazione con sostenibilità e indicata come
disciplina e approccio imperativo nel futuro dell’industria manifatturiera.
Riflettendo sul suo significato, la traduzione prevalente è progetto, disegno, modello.
Progettare deriva dal latino, pro=avanti jacere=gettare ovvero gettare avanti. Potremmo dire
che il design è qualcosa che racchiude in sé l’attenta consapevolezza del presente e la
descrizione della strada da percorre per realizzare le proprie idee. Un approccio auspicabile alla
soluzione dei problemi, mi sembra. Citando un articolo letto “in parte tecnica e scientifica, in
parte sociologica e umanistica, è anello di congiunzione tra ingegneria e arte, tra invenzione e
stile, tra produzione e mercato”.
Lungi dal voler entrare nella complessa discussione della definizione ad esso correlata, voglio
solo porre l’attenzione, di voi lettori, intorno all’ argomento, lanciando spunti di riflessione e
tempo per approfondimenti. Pensate a quanto design c’è nell’ideazione di macchine concepite
per entrare nei luoghi di lavoro o nelle case di tutti noi o nell’ attenzione a far sì che siano
sempre più user-friendly, con funzionalità integrate e studiate per essere contemporaneamente
esteticamente valide e accessibili in totale sicurezza. Una moltitudine di variazioni sul tema.
Ne cito alcune come declinazioni più vicine ai nostri argomenti. Il Design industriale, implica
l’ideazione, modellazione, analisi, progettazione, simulazione, ottimizzazione, controllo e
sperimentazione di sistemi meccatronici ad automatizzati per applicazioni specifiche. L’ Eco-
design, è un approccio fondamentale per coadiuvare la manifattura e l’industria verso
un’economia sempre più circolare. Il Redesign è fondamentale per ripensare a modelli di
business più sostenibili o a prodotti che dovranno tornare ad essere durevoli, quindi riparabili,
ricondizionabili e riutilizzabili, o a sistemi industriali sempre più interconnessi e simbiotici.
Anche nel concetto di Open innovation, l’idea cioè che nei processi di ideazione e sviluppo del
prodotto vadano coinvolti soggetti con esperienze diverse e anche esterni all’impresa il ruolo
del design è evidente. E ancora, il Design Thinking cioè utilizzare la creatività per mettere
l’uomo, l’utente, al centro del problema per produrre soluzioni efficaci quanto inedite o infine il
Design4all che “… guarda alla definizione di strumenti e progettazione applicata a differenti
ambiti disciplinari, per consentire la fruizione di ambienti, prodotti e servizi alla più ampia
pluralità di soggetti, diversi fra loro per capacità percettive, motorie e cognitive”.
E quanto altro può essere “design”? Non solo uno.
Perché il design mi sembra essere un po’; come il noto personaggio pirandelliano “Una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile” cit. Luigi Pirandello.

IN QUESTO NUMERO 

Speciale sicurezza sul lavoro – Dossier macchine multitasking e rettificatrici – Pneumax l’evoluzione green dei componenti per l’automazione. All’interno il 3 numero di Industry 4.0 Design.