Meccanica & Automazione #5 giugno/luglio

by redazione 0

Sogno di una notte di mezza estate 

di Chiara Tagliaferri

La Commissione europea ha approvato a fine giugno il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per noi italiani vale 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni e di 122,6 miliardi in prestiti. Ursula von der Leyen, nell’ annunciarlo ha aggiunto: “La commissione sarà vigile per assicurare che sia sfruttato tutto il potenziale di Next Generation Eu” e “il successo dellItalia è il successo dell’Europa. Perché un’Italia forte rende l’Europa più forte”. Scusate la punta di orgoglio nazionale ma qualcuno finalmente è riuscito a riportare bene le informazioni a Brussels. Siamo riusciti a chiarire (e a ricordare senza lasciare spazio a facili amnesie e risatine) che il successo dell’Italia e dell’Europa, sono una chiave che noi abbiamo già in tasca. Dobbiamo “solo” essere capaci di usarla in maniera condivisa, collaborativa e pulita da ogni punto di vista. 

Sogno di una notte di mezza estate o il domani che ci aspetta?

Secondo Draghi, è questione di riconquistare credibilità per la capacità di investire. E per riconquistarla “Dobbiamo cambiare tutto”. All’ apparenza un po’ forti e semplicistiche, prendo queste parole come stimolo. Cambiare può voler dire, acquisire rapidamente e con senso critico le competenze complementari necessarie o lasciare spazio a chi le competenze le ha. Non farsi trasportare più da quella odiosa rassegnazione a livellarsi verso il basso ma emergere e condurre. Avere le capacità, mostrarle e condividerle. Questa volta non deve essere l’ennesima gattopardiana intenzione del «tutto deve cambiare perché tutto resti come prima». Bisogna veramente dimostrare di saper investire e agire. E’, e non uso a caso il verbo al presente, il momento di “spendere e spendere bene” lasciando spazio a chi vuole e sa farlo. 

E’ finito il countdown adesso si deve partire. Basta perfezionare il tiro o far finta di interrogarsi sulla migliore estetica per celare altri scopi. Adesso bisogna riconoscere e dare spazio a chi ha realmente capacità di impiegare risorse finanziarie in operazioni fruttifere, chi ha capacità di allocare risorse ed energia nel costruire giorno dopo giorno con competenza, schiettezza e cooperazione, il domani. Come? riconoscendosi tra professionisti e pensando all’ obiettivo finale: creare valore aggiunto!

Risolvere problemi, aumentare la produttività, migliorare la qualità dell’azienda in termini produttivi ma anche e sempre più ridurre l’impatto ambientale e migliorare quello sociale. Non perdere nessuna occasione per innescare, con schiettezza, momenti di proficuo confronto e scambio di concretezza tra tutti gli attori del mondo produttivo. Non sto parlando del paese dei balocchi ma dell’aria che respiro ogni giorno confrontandomi con imprenditori giovani, audaci esperti e capaci, tanto quanto con quelli più maturi, solidi e generosi con lo sguardo volto a costruire un futuro migliore per i loro nipoti.

Forse troppo spesso abbiamo l’abitudine di non provarci o di farci condizionare da quell’odiosa volpe che ci fa dubitare. I frutti sono pronti per essere colti. Le aziende possano sfruttare le nuove tecnologie per “fare meglio” “fare prima” in maniera sicuramente più sicura e controllata. Oggi c’è solo un modo di buttare via il proprio denaro e il proprio futuro, non spenderlo!

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