Meccanica & Automazione #3 aprile

by redazione 0

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Nessuno può farcela da solo

di Chiara Tagliaferri 

Lo stiamo vedendo in questi giorni. La disumana escalation della cronaca dei mesi di febbraio-marzo ci ha lasciato di nuovo senza fiato almeno quanto la pandemia. Questa guerra tanto vicina quanto odiosa, sta scuotendo gli animi europei come la crisi delle materie prime e delle risorse energetiche stanno minando la sua solidità economica.  A sconcertare poi, è il dover commentare immagini belliche e dinamiche economiche da cui ormai ci ritenevamo immuni. E ci siamo ancora una volta risvegliati fragili e impotenti.

Rivivere delle barbarie e aggressione che ritenevamo appartenessero al XX secolo, subire ricatti di sudditanza di risorse, come se non avessimo appreso niente dal passato. Come se, progresso, regole condivise, benessere diffuso non avessero condotto nella direzione di poter scegliere un’alternativa possibile. Corsi e ricorsi storici direbbe Vico, intendendo con questo che avvolte, analogie tra epoche lontane ci aiutano a comprendere meglio il tempo in cui viviamo. E allora mi domando, quale epoca stiamo ricalcando? Queste ulteriori ore buie, il preludio di quale alba sono?

Adesso però, con lo spirito positivo che mi contraddistingue torno a gli argomenti di cui leggerete e fisso il pensiero sulla certezza che siamo nel pieno di un rinascimento tecnologico e riusciremo a trovare alcune risposte combinando in maniera originale tutti questi strumenti per abilitare un profondo cambiamento. Perché lo sappiamo bene, la rivoluzione 4.0 ha reso possibile applicare modelli di sviluppo ecologicamente, economicamente e socialmente desiderabili e sostenibile ma occorre fare leva di più sulle persone. Queste tecnologie riproducono l’agire umano superandone i limiti fisici, integrano la capacità umana di adattamento al cambiamento, esaltano la forza collaborativa e problem solving ma sono portatori di fragilità incredibili ancora da superare. Penso ad esempio alla security, alle materie prime di cui si compongono, all’ impatto ecologico, solo per citarne i più noti. Forse il vero problema è che siamo ancora agli albori di questa rivoluzione è che il suo potenziale, lungi dall’ avere contorni definiti, ci rende impossibile adagiarci in un modello replicabile e consolidato, mostrandoci ogni giorno qualche variabile non prevista. Al centro di tutta questa tecnologia deve esserci l’uomo con i suoi bisogni, l’uomo con tutte le sue connessioni, l’uomo con le sue fragilità. Perché le tecnologie devono evolvere insieme e per i bisogni dell’uomo. Non può esserci rivoluzione e nascita di un nuovo equilibrio senza una vera diffusione della cultura del cambiamento, e per questo ci vuole tempo. Inoltre troppo spesso ci siamo concentrati sulle attività dimenticando le relazioni. Oggi più che mai nessuno ce la può fare da solo . Per trovare soluzioni innovative ci vuole una squadra con obiettivi comuni e un leader capace di umanità ed empatia. Oltre e prima della tecnologia c’è l’umano e la sua umanità.

IN QUESTO NUMERO:

DOSSIER centri di lavoro – SPECIALE automazione industriale – Intelligenza Artificiale L’Italia si fa strada nell’innovazione – RICERCA e INNOVAZIONE innovazione digitale delle filiere – PANORAMA Ligna 2023 e Hannover Messe 2022