Meccanica & automazione n.3 aprile

by redazione 0

meccanica automazione

Storia tecnologica e apprendimento

di Chiara Tagliaferri 

Si può dire che l’ascesa del computer e dell’automazione siano stati, storicamente, elementi cardine della terza rivoluzione industriale. Tecnologie e sistemi di automazione sono certamente ascrivibili come i grandi protagonisti della svolta produttiva avvenuta tra gli anni 50 e 90. E da allora non si sono più fermati. Messi in relazione e collaborazione con le altre tecnologie 4.0 continuano ad evolversi e ad adattarsi restando protagonisti indiscussi della attuale quarta rivoluzione industriale.  Come potrete leggere nelle pagine della rivista, lungi dall’adagiarsi sugli allori, mossi dalla volontà di dare risposte a sfide sempre più competitive, i produttori e sviluppatori di queste tecnologie stanno evolvendo con rapidità e flessibilità ponendo sul mercato prodotti e soluzioni sempre nuovi e d’avanguardia.

Ed è proprio per continuare ad essere leader del progresso e del cambiamento positivo, che più recentemente stanno puntando ad un ulteriore svolta di paradigma, allineandosi ai tre pilasti di Industry 5.0 ovvero umano-centrismo, resilienza e sostenibilità.

Ed arrivo al mio consueto cauto monito. A tutta questa rapidissima ed entusiasmante evoluzione per consentire il consolidamento del nuovo, non credete debba essere applicata una giusta variabile tempo? Mettere l’uomo al centro della tecnologia non dovrebbe voler dire anche un po’ questo? La storia, tanto quanto i cambiamenti epocali innescati dalle rivoluzioni industriali, ci invita a rispettare i ritmi umani e i tempi necessari all’apprendimento. Prima di considerare già archiviata la quarta rivoluzione industriale occorrerebbe ragionare un po’ di più sul tempo di penetrazione e sedimentazione della conoscenza e cultura tecnologica, tanto nel tessuto industriale quanto in quello sociale ed educativo.

Cito un esempio. Anche se tra addetti ai lavori sapevamo bene che già a partire dalla fine degli anni 90  la quarta rivoluzione industriale era già realtà ci sono voluti altri dieci anni per vederla consolidata. Oggi non possiamo dimenticare che meno di un quarto di generazione è sicuramente un tempo enorme per le evoluzioni di mercato, ma forse decisamente poco per le capacità di apprendimento umane. Identità, competenze, saperi e trasformazione, hanno bisogno di un tempo di metabolizzazione e giusti linguaggi di comunicazione.

Lasciamo perdere l’ignoranza blablaista diventata dilagante negli ultimi anni, gli infelici errori classificatori fatti anche ad alti livelli, non facciamo prevalere la forma sui contenuti, non ci facciamo confondere. Continuiamo a cavalcare la transizione 4.0, prendiamo come riferimento lo stato dell’arte della tecnologia, poniamo maggiore attenzione agli impatti delle nostre scelte e ai bisogni dell’uomo cercando di favorire un rapporto più equilibrato tra le tecnologie sempre più intelligenti e gli esseri umani.

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