Storia di copertina – Gerardi la rivoluzione naturale

by redazione 0

Si potrebbe prendere Gerardi come  simbolo discreto della rivoluzione digitale. La nuova area produttiva adiacente alla sede storica dell’azienda varesina ne è la dimostrazione, come lo sono i prodotti e la voglia di essere sempre più globali.

di Paolo Beducci

Per quanto possano essere vissute e guidate quotidianamente all’insegna della crescita e dell’incremento tecnologico anche le realtà più belle e importanti di tanto in tanto sentono la necessità di migliorarsi per preparare risposte a temi che inevitabilmente presto o tardi arriveranno sul piatto di portata. Così, proprio perché in grande forma alla Gerardi hanno deciso di dare concretezza a una idea che da tempo girava nel management della società: un nuovo sito produttivo che non solo permettesse di crescere dimensionalmente nella capacità realizzativa, ma che fosse anche strumento di incremento qualitativo  della produzione di questa bella realtà che in quasi mezzo secolo di storia ( è stata fondata nel 1971 da Ivano Gerardi Sr.) si è imposta a livello internazionale con la propria produzione di morse modulari di precisione di attrezzature per il serraggio.

In questi anni Gerardi non solo si è imposta in Italia, ma ha saputo varcare i confini nazionali espandendo la propria presenza produttiva anche alla Cina e diffondendo i propri prodotti su un mercato che ormai conta ( Italia esclusa) oltre 60 nazioni che rappresentano oltre i due terzi dell’intero fatturato. Un altro elemento importante che accentua la dinamicità del gruppo sta nell’età media delle oltre 200 persone che ci lavorano: meno di quarant’anni. 

Si tratta di premesse che la dicono lunga sulle intenzioni di crescita e di internazionalizzazione dell’azienda varesina che proprio in onore a questo impegno meno di due anni fa ha intrapreso una vera a e propria rivoluzione  con la realizzazione di un nuovo sito produttivo in linea con i parametri di Industry 4.0 e quindi in grado si incrementare non solo la capacità di produzione, ma anche di stabilire nuovi paradigmi qualitativi e di efficienza in linea con i migliori processi produttivi oggi conosciuti.

Il futuro diventa presente

 

Il passaggio a Industry 4.0 si traduce a tutti gli effetti in un nuovo modo di intendere i flussi in azienda e di conseguenza tutte le attività materiali che all’interno di questa si svolgono. Non è un caso quindi che anche alla Gerardi questa scelta si sia tradotta in un grande lavoro riorganizzativo che poco ha a che vedere con i vantaggi fiscali mentre molto è imperniato sulla gestione delle commesse e sulle lavorazioni. 

50 possono bastare

Ora che il nuovo stabilimento produttivo è perfettamente funzionante diviene interessante provare a entrarci e cercare di capire come è cambiato il modo di lavorare in questa azienda che, fondamentale ricordarlo, oggi non solo rappresenta una eccellenza italiana nel settore di appartenenza ma è a tutti gli effetti un esempio di come si possa fare innovazione industriale pur non essendo dei colossi con decine di migliaia di dipendenti alle spalle. Un esempio di qualità manageriale che si concretizza in un FMS dotato di ben 50 pallet che servono due centri di lavoro in linea oltre a uno di dimensioni maggiori dedicati alle lavorazioni su pezzi molto più grandi della media. Il tutto corredato da una machina di misura di concezione estremamente innovativa. 

foto 1“ Quando abbiamo pensato a questo nuovo impianto produttivo – è sempre Ivano Gerardi jr. che spiega – la nostra intenzione era di incrementare la produzione italiana di cubi porta pezzo per macchine orizzontali in misura considerevole. Poi strada facendo ci siamo resi conto che le possibilità che stavamo esplorando ci offrivano molto di più. A regime il nuovo stabilimento promette una raddoppio secco della capacità produttiva. Ma non solo: infatti la sua estrema flessibilità ci mette nelle condizioni di realizzare anche nuovi prodotti quali componentistica per teste angolari, motorizzati e morse andando ad affiancare lo stabilimento produttivo che abbiamo in Cina nella realizzazione di prodotti standard. Insomma per noi si è trattata di una vera e propria benefica rivoluzione.”

L’impianto realizzato è in effetti quanto di più moderno si possa desiderare e immaginare quando si ha in mente la qualità del prodotto: dalla temperatura controllata di tutto il volume all’isolamento termico del capannone passando per la assoluta stabilità del pavimento. Sono tutti elementi voluti in fase di progettazione che contribuiscono a fare del nuovo stabilimento una vera e propria perla per l’intero settore. L’impianto è libero da impedimenti di ogni genere. Ad esempio la raccolta truciolo è gestita in modo centralizzato proprio per semplificare al avita in azienda e renderla oltre tutto più sicura. 

“Abbiamo realizzato qualcosa di cui siamo orgogliosi – conferma Ivano Gerardi – e proprio per questo pensiamo che il nuovo impianto avrà non solo un ruolo produttivo, ma servirà a far comprendere a chi ci visiterà il livello che abbiamo raggiunto. Potremmo dire che si tratterà della prima show room produttiva mai vista, visto che lo stiamo attrezzando completamente solo ed esclusivamente con attrezzature Gerardi: standard, speciali e personalizzate. Ripetendo per noi stessi ciò che siamo in grado di realizzare per i nostri clienti.”

foto 3

 

Gamma prodotti e visione del futuro

Tutto questo però non è il frutto di un pensiero mattutino qualsiasi. Alla base di una evoluzione continua come questa ci sono elementi importanti e imprescindibili come una famiglia di prodotti forte e riconosciuta dal mercato come esempio di qualità e precisione. E qui gli esempi, o meglio i gruppi di prodotti cui riferirsi certo non mancano. Se li analizziamo in termini temporali non possiamo che partire dalla famiglia presentata solo pochi mesi fa in occasione della Bimu, le Grip- Matic o i sistemi magnetici a cambio rapido (Mill-Tec Zero) nati entrambi per soddisfare esclusivamente le necessità delle famiglie di centri di lavoro a 5 assi mantenendo tolleranze estremamente ristrette unite a una rigidità superiore alla media. E la gamma di prodotti è a sua volta frutto del pensiero guida della Gerardi in quasi mezzo secolo di vita: essere fornitori di attrezzature per macchine utensili richiede necessariamente che l’azienda sia sempre al passo con le novità presenti sul mercato e sappia anticiparne le esigenze. Un impegno non certo di facile assoluzione che si basa sulla attenzione quasi maniacale alle esigenze della clientela anche attraverso la capacità di cambiare e innovare la propria offerta mantenendo un’attenzione spasmodica al rapporto prezzo-qualità. Insomma flessibilità e rapidità di risposta come elementi guida, senza però mai dimenticare l’aspetto umano che è parte del successo di una azienda. Sapendo però che per il cliente il punto di arrivo è la riduzione dei tempi di attrezzamento della macchina garantendo nel frattempo qualità di finitura migliore e riduzione degli errori e quindi degli scarti: “Un lavoro certamente non facile che in azienda – come ci spiega concludendo Ivano Gerardi – siamo in grado di ottenere attraverso la personalizzazione delle soluzioni ideate per i clienti; una abitudine che si sposa perfettamente con la nostra scelta di qualità e la modularità dei nostri prodotti. Infatti non è raro che sia proprio quest’ultima, visto che la qualità è già parte indispensabile del nostro lavoro, a consentire di ottenere la perfetta attrezzatura o di migliorare e aggiornare attrezzature già in uso da tempo presso nostri clienti con investimenti decisamente abbordabili. Anche questa è una forma di rispetto verso chi ci ha scelto”.
APPROFONDIMENTI

 

MillTecZero, triangolo tecnologico

foto box 1Per essere vincenti non basta essere innovativi. Si deve essere capaci anche di farsi contaminare. Nel caso specifico la contaminazione perfetta in materia viene dalla MillTecZero che integra fra loro tre diverse tecnologie. Infatti dentro lo stesso prodotto convivono piani magnetici, il sistema Zero Point e il concetto di sistema a reticolo di precisione. In questo caso il riferimento è un piano magnetico modulare dotato di reticolo di precisione con il solo scopo di posizionare nel modo più rapido e preciso i pezzi prelavorati, i pallet, le attrezzature per lo staffaggio. Mill Tec Zero è il frutto della collaborazione fra Gerardi e un altro marchio storico del comparto: Tecnomagnete da molti anni specializzata proprio nella realizzazione di piani magnetici. Caratteristica di MillTecZero è la estrema versatilità di utilizzo unita a una ampia superficie di ancoraggio voluta per adattarsi alle forme e alle dimensioni più svariate di pezzi mantenendo e garantendo al tempo stesso una precisione ed allineamento  tra pezzo, modulo magnetico e tavola della macchina sugli assi X e Y. Particolarità di MillTecZero è che permette la lavorazione su cinque facce in un unico posizionamento consentendo anche operazioni di lavorazione in sottosquadro nonché di foratura profonda e passante senza che ci possano essere interferenze fra i sistemi di centratura e allineamento con l’ancoraggio magnetico che, è corretto ricordarlo, è insensibile a interruzioni di alimentazione elettrica

 

 

E se domani…

Immaginare che la scelta di realizzare un nuovo stabilimento in quel di Lonate Pozzolo sia un mero passo verso l’automazione della produzione italiana, è decisamente riduttivo. Infatti nei pensieri del management della Gerardi c’è un’idea molto ben articolata su come potrebbe evolvere l’azienda nel medio periodo. Fermo restando il fatto che si tratta di una azienda italiana, non è difficile immaginare che soluzioni come quella adottata in casa possa trovare cloni nell’altra area di produzione della Gerardi (parliamo di Cina) e non è neppure da escludere che dopo quella cinese non possa arrivare una terza area su cui continuare a sviluppare la produzione dell’azienda che oramai spazia non si ferma più ad avere come riferimento Europa e Asia ma che, grazie ai cinquanta paesi in cui commercializza il prodotto, può permettersi di sentirsi realmente globale.