Mercato annuo da 1,7 miliardi di euro per Industria 4.0

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Gli investimenti per Industria 4.0 raggiungono quota 1,7 miliardi di euro facendo registrare un balzo del 25% rispetto all’anno precedente e promettendo un’ulteriore accelerazione nel 2017.
Il quadro restituito dall’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, arrivato alla terza edizione, è decisamente confortante, con un’impennata decisa di tutti i principali indicatori monitorati, a partire dalla conoscenza della materia. Se appena 12 mesi fa ben il 38% delle aziende intervistate (il campione è quest’anno di 241 imprese manifatturiere) non aveva alcuna consapevolezza del tema, tale percentuale oggi è crollata all’8%: una minoranza.

Il ruolo chiave del Piano Industria 4.0. Piena consapevolezza vi è anche in relazione alle misure del piano predisposto dal Governo, che produrranno una spinta ulteriore degli investimenti nell’anno in corso, in cui le imprese prevedono una crescita del 30%, con un quarto delle imprese che dichiara di voler investire oltre un milione di euro.

Progetti di automazione industriale, internet delle cose, analytics, sistemi cloud e robotica avanzata prendono finalmente piede nel sistema con una media di 3,4 applicazioni 4.0 già implementate dal campione; un mercato annuo da 1,7 miliardi di euro, a cui va aggiunto un indotto di circa 300 milioni in progetti “tradizionali” di innovazione digitale.

«Una sfida culturale che possiamo dire sia stata vinta – spiega Marco Taisch, responsabile scientifico dell’Osservatorio Industria 4.o del Politecnico di Milano – anche grazie al piano di incentivi predisposto dal Governo. Ora però si tratta di proseguire su questa strada, che per le imprese ed il sistema economico deve tradursi in un nuovo approccio culturale liberando realmente il potenziale innovativo e dotandosi delle competenze necessarie».

Consegna dei beni 4.0 entro luglio 2018. Incentivi già prorogati di un mese ma con possibile estensione qualora le condizioni di mercato dovessero richiederlo. «A settembre avremo nuovi dati e potremo fare il punto sull’efficacia delle misure – spiega il capo della segreteria tecnica del Mise Francesco Cuccia – e se dovesse essere necessario siamo pronti ad adottare interventi di proroga, anche fino al 31 dicembre: faremo in modo di tenere la politica industriale al centro dell’agenda di Governo».

Aziende pronte a investire. Gli incentivi fiscali rappresentano chiaramente il volano per il settore ma va detto che anche a prescindere dai bonus, per le aziende che avevano comunque già adottato le nuove tecnologie prima del varo dell’iperammortamento, i benefici concreti sono ben visibili nei numeri. Mettendo a confronto le 72 aziende già 4.0 con la media del settore di riferimento, l’Osservatorio evidenzia infatti performance superiori in termini di ricavi (+8%) e margini lordi (6,1%, il triplo della media). Decisamente più alto anche il valore aggiunto per addetto, lievitato a 92mila euro per il campione 4.0, il 35% in più rispetto alla media.

«La consapevolezza tra le imprese dell’importanza di questo percorso va crescendo – spiega Massimo Del Checco, presidente del gruppo Ict di Assolombarda – e questo è cruciale soprattutto per le Pmi, che in questo modo possono riaffermare la propria competitività all’interno delle filiere internazionali».