Meccanica & Automazione #8 ottobre

by redazione 0

È  l’antropocene, bellezza!!!

di Paolo Beducci

Di danni ne abbiamo già fatti abbastanza. Anzi, troppi. Un secolo e mezzo di industrializzazione più o meno consapevole, più o meno etica, ha ridotto la terra in uno stato critico. Che ci piaccia o meno certi cambiamenti ( anche climatici) che si sviluppano in decine di migliaia di anni, qui si stanno concentrando nel volgere di un amen. L’anidride carbonica nell’atmosfera, rimanendo in tema di riscaldamento, ha raggiunto le 415 ppm, superando (secondo gli addetti ai lavori) anche il dato che si pensa si fosse raggiunto nel Pliocene, circa tre milioni di anni fa, quando la temperatura della terra era di 2-3 gradi più alta dell’attuale: allora si calcola che la CO2 potesse avere un valore compreso fra 310 e 300 ppm. 

Insomma, ci staremmo comportando come un automobilista che corre a più non posso lungo una strada, che finisce con un muro in cemento armato, rifiutandosi di usare i freni. Con tutte le conseguenze immaginabili. La differenza però è che l’automobilista scenderà dall’auto in corsa e al posto di guida salirà il figlio o il nipote e magari toccherà a lui la “gioia” dello schianto. 

Tutto questo si chiama antropocene, ovverosia l’epoca umana. La prima epoca della storia del nostro pianeta in cui a determinare i cambiamenti è l’uomo. 

Nel 1950 sulla terra c’erano circa due miliardi di persone, nel 2019 siamo in sette miliardi e ottocento milioni, se continuiamo così nel 2050 saremmo oltre dieci miliardi. Affamati di benessere e quindi di energia e industrie, prodotti e consumi. Tutte cose che mal si conciliano con la conservazione dell’ambiente, se non si affronta la cosa con una certa determinazione. E il cammino purtroppo non è né facile né indolore: prima ci si muove meno faticoso sarà o, se preferite, meno violento risulterà essere l’impatto contro il muro che delimita la nostra strada. In questo percorso l’industria ha un ruolo centrale. Per almeno due motivi: il primo è la necessità di rendere i propri cicli produttivi il più possibile puliti e poi anche i prodotti che usciranno dovranno essere più puliti e avranno il compito di indirizzare le scelte di noi tutti. Dovrà cambiare il sistema di produzione dell’energia, il mondo dei trasporti, ma anche la catena della produzione alimentare e molto altro ancora. In tutto questo il mondo della macchina utensile è per molti versi ancora una volta al centro delle attenzioni. Perché è da qui che dovranno venire i mezzi di produzione in grado di rendere le stesse fabbriche capaci di un impatto ambientale accettabile. E dal mondo della macchina utensile dovranno  nascere le filiere produttive del futuro. D’altra parte i costruttori di macchine utensili si sono già da tempo indirizzati lungo questa strada: sia aggiornando i propri impianti rendendoli meno energivori, sia proponendo macchine utensili sempre più pulite ed efficienti e con un livello di riciclabilità in costante crescita. E poi dando spazio a nuove tipologie di macchine e di lavorazioni, capaci di dare risposte alle necessità che iniziano a emergere, proponendo soluzioni a problemi che non sono ancora vissuti con ansia dai propri clienti. Anticipando i tempi, se possibile.

Spesso ci si domanda se la produzione industriale sarà capace di adattarsi ai dettami ambientali ormai irrinunciabili. La risposta è probabilmente molto più banale di come ci si possa aspettare: la produzione dovrà necessariamente adattarsi al cambiamento. Anche perché si tratta di un nuovo business da sviluppare e da che esiste, l’industria questo cerca di fare. Bisogna però essere consci che la velocità con cui arriveranno questi cambiamenti sarà sempre crescente e a beneficiarne saranno coloro che avranno accumulato più esperienza in materia. Si rinnoverà il ciclo esistenziale dell’industria e nuovi soggetti arriveranno a soppiantare i campioni di ieri e di oggi. A rifletterci è ciò che è già accaduto con l’era digitale e proseguirà con quella che qualcuno chiama rivoluzione verde che forse è anche la sola possibile.

In questo numero:

Storia di copertina – Soluzioni ad alto valore aggiunto e customizzate
DOSSIER UTENSILI di TORNITURA
Industrial automation – La sensoristica intelligente