Meccanica & Automazione #8 dicembre

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La visione di insieme 

di Chiara Tagliaferri

La visione di insieme è descritta come la capacità di avere il quadro complessivo di una situazione. Quando gli astronauti vedono per la prima volta, in prima persona, la realtà della Terra dallo spazio, il nostro pianeta è percepito come una piccola, fragile sfera della vita, “appesa nel vuoto”. Si parla di “effetto della veduta d’insieme”. Vorrei proprio conoscere chi in questo 2020 ha avuto la possibilità di avere una reale e oggettiva visione di insieme, ma immagino invece che molti si siano sentiti come gli astronauti guardando il loro personale pianeta appeso nel vuoto.

Nel marzo 2000 Il Consiglio europeo di Lisbona fissava l’obiettivo di rendere l’UE “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica nel mondo, capace di crescita economica sostenibile e una maggiore coesione sociale “. Quella di Lisbona appare oggi come una visione, intesa come ciò a cui si vuole arrivare, scaturita dall’ analisi di un quadro oggettivo compreso e descritto da pochi cultori della “conoscenza”.

E forse è questo che è mancato, una reale condivisione. Una politica attenta non solo alla pubblicazione e diffusione di documenti strategici ma all’ attenzione che quanto scritto fosse comprensibile e decodificato per tutti per gli attori del cambiamento. Una strategia percorribile, fatta di obiettivi chiari e condivisi a tutti i livelli. Tempo perso in vent’anni? Direi proprio di no, quella di Lisbona insieme a tante altre autorevoli pubblicazioni ci hanno reso consapevoli, tutti questa volta, di quanto fosse complesso e destrutturato il percorso e del come nel migliore degli esperimenti scientifici si sono dovute vagliare una molteplicità di ipotesi prima di arrivare ad una soluzione percorribile…e non è ancora detto che sia quella giusta!

Gli errori sono piccoli passi verso il progresso. Oggi, nelle politiche europee, ci ritroviamo finalmente ad aver fatto una scelta così semplice quanto rivoluzionaria, allineare i punti di partenza, comprendere alcune delle maggiori complessità, fissare degli obiettivi realmente condivisi e partire tutti, in Europa dal 2021 con l’orizzonte 2027. Certo poi per ogni settore per ogni opportunità occorre avere una visione, una strategia, degli obiettivi ma finalmente con un punto di partenza condiviso e allineato. 

Ma torniamo alla dimensione MPMI. “Quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza” parole di Papa Francesco. Così in azienda se vogliamo veramente cogliere la “visione di insieme” occorrerebbe condividere, allearsi, progettare, decodificare. Faccio un esempio. In un contesto in cui molte tecnologie digitali sono pronte per essere sfruttate al massimo, non ci accontentiamo della prima soluzione percorribile che risolva un problema contingente e parziale. Cerchiamo di comprendere come farci aiutare da chi possiede competenze multidisciplinari verso una visione complessiva, con una strategia fatta anche da piccoli passi ma sempre con un orizzonte superiore da raggiungere.