M&A marzo 2018

by redazione 0

EDITORIALE – di Paolo Beducci

Il circus
È un po’ come un campionato di Formula 1. Si arriva alla fine dell’anno con le pile piuttosto scariche ma con il lavoro di preparazione della nuova stagione che, proprio come in Formula 1, è già in avanzata fase di realizzazione.
In Formula 1 si inizia a primavera a pensare alla stagione successiva e nel nostro mondo è più o meno la stessa cosa.
Quelli che in Formula 1 si chiamano Gran Premi da noi si chiamano fiere ed eventi. Ed esattamente come in Formula 1 ci fanno macinare pensieri e km da febbraio a novembre. Le nostre fiere, i nostri convegni sono un po’ la Formula 1 dell’industria meccanica. Il campionato del mondo cui partecipa il mondo dell’industria (e ci vantiamo di sentircene parte anche noi, scribacchini di regime) non è molto differente da quello dei Vettel e degli Hamilton.
È un circus internazionale che viaggia attraverso i continenti e si ritrova con regolarità ai propri Gran Premi: ogni fiera, ogni convention, una tappa del campionato. Le facce che si rincorrono anno dopo anno, le persone che invecchiano, i nuovi arrivati, le seconde e le terze generazioni.
I concorrenti che spesso sono anche buoni amici o persone con cui c’è stima e rispetto. Ogni stand è come un box e i corridoi sono la pista lungo cui si svolge questo bel campionato senza fine, ma fatto esattamente come la Formula 1 di stagioni più o meno combattute.
Ci sono le piste più belle e quelle meno interessanti, quelle che portano pubblico internazionale e quelle che invece si accontentano di un tifo più locale. Ci sono perfino le wet race e i week end di sole primaverile.
Esattamente come la Formula1 anche il mondo della meccanica è sottoposto a grande lavoro di innovazione. Negli ultimi anni si è passati dai motori aspirati a quelli turbo, dal Kers alla power unit (decisamente più complessa) e quest’anno si inaugura l’Halo.

Non è molto differente da ciò che accade nella vita di tutti i giorni nell’industria meccanica. Pensate a come sono cambiate le aziende negli ultimi trent’anni. Il CNC, i sistemi di progettazione CAD (2D e 3D), il CAM, il PLM, l’automazione di fabbrica, l’automazione integrata
nei processi, fino ad arrivare alla fabbrica digitale che oggi è nel nostro orizzonte presente.
Gli imprenditori della meccanica italiana sono la trasposizione dell’Italia nella Formula 1. Sono la Ferrari dell’industria di settore. Come senza la Ferrari non ci potrebbe essere la Formula 1, siamo certi che senza l’industria meccanica italiana la Meccanica, dalla M maiuscola, non sarebbe la stessa cosa. Tutti voi sapete quanta della vostra produzione quotidiana finisce in giro per il mondo e quanto la creatività e la genialità italiana siano oggetto di studiointernazionale. Quanta Italia c’è in ogni oggetto, magari dotato di marchio dal nome altisonante.

E quando questa italianità non può essere comprata (come nel cibo ad esempio), ecco un fiorire di bandierine tricolori e di Parmesan che cercano di abbindolare il consumatore sprovveduto. Anche certa meccanica di qualità e di alto valore aggiunto può nascere solo in Italia e su questa dobbiamo avere il coraggio di continuare a investire.