M&A febbraio 2017

by redazione 0

EDITORIALE
Perché no?
di Paolo Beducci

CALEIDOSCOPIO
Gli avvenimenti del mese
A cura della redazione

PANORAMA
Technology days a Limburg
di Paolo Beducci

Christian e Anna
di Marco Torre

Il cuscinetto passa da qui
di Marco Torre

STORIA DI COPERTINA
Gühring Italia, la qualità sta anche nel servizio
di Paolo Beducci

DOSSIER UTENSILI
Fresatura di acciaio ad alto avanzamento dal pieno
di Franco Baroni

Il percorso (utensile) per una fresatura senza problemi
di Paolo Beducci

Una “S” brevettata
di Francesco De Donatis

INTERVISTA
“Assurer la pérennité de l’entreprise”
di Paolo Beducci

FOCUS MACCHINE DI MISURA
Come la metrologia cambia la produzione
di Eleonora Panzeri

SPECIALE ADDITIVE MANUFACTURING
Quando l’automotive dialoga col 3D
di Eleonora Panzeri

LaserCUSING della Concept Laser nella tecnologia satellitare
di Paolo Beducci

TECNOLOGIA INDOSSABILE
Wearable e realtà aumentata, un’opportunità anche per l’industria
di Franco Canna

SPECIALE SPS IPC DRIVES
Automazione e innovazione nel segno del Cloud
di Franco Canna

VIDEO REPORTAGE logo vimeo
Integrazione di sistemi per l’industria di domani
di Eleonora Panzeri

PRISMA
Notizie dalle aziende
A cura della redazione

EDITORIALE

Perché no?

di Paolo Beducci

Perché non dovrebbe valere anche per noi? Da decenni sentiamo dire che il mondo della macchina utensile, soprattutto quella italiana, ha bisogno di fare massa critica, di darsi dimensioni tali da poter competere a livello globale senza patemi d’animo. Sentiamo e diciamo altrettanto spesso che queste auspicate unioni non servano a fare di due aziende una realtà in cui buttare tutto disordinatamente, ma a rendere ciascuna più forte e più libera sul mercato.

Perché, lo diciamo e lo ripetiamo convinti, non è detto assolutamente che mettere insieme componenti e acquisti, assistenza o altro, possa snaturare il prodotto. Anzi: se le cose sono fatte bene, il prodotto ne guadagna in qualità, perché certi aspetti messi in comune non sottraggono più energie che possono essere riversate altrove. Nel prodotto appunto.

Se si riuscisse a mettere in comune una serie di attività che replicate porterebbero solo aggravio di costi, le nostre aziende potrebbero spiccare il volo aiutando la meccanica italiana a essere più competitiva e credibile.

Tutti d’accordo fin qui? Noi sì. E anche molto.

Al punto che abbiamo deciso di fare la stessa cosa. Nel mondo dell’editoria specializzata.

In effetti era un po’ che se ne parlava, si vociferava di questo matrimonio che vede unirsi Mar.te edizioni e Quine.

Quine, l’editrice di m&a è parte del gruppo Edra LSWR, Mar.te invece è la casa editrice che pubblica L’ammonitore, il prodotto editoriale del settore meccanico con la maggiore longevità. Parliamo di oltre settant’anni di storia e di esperienza: un primato che è fatto di serietà e credibilità.

Alle due testate si aggiunge un terzo elemento, una risorsa importante: si chiama Innovare ed è la fucina delle nuove idee che nascono e si sviluppano nel mondo della PMI.

Fin qui la mera cronaca dei fatti, verrebbe da dire. Oltre i fatti però c’è molto altro, come ad esempio la crescita di un gruppo di lavoro che oggi, grazie alla unione delle forze, ha le dimensioni corrette per poter dire la propria e soprattutto la possibilità grazie a tre testate, di coprire al meglio mondi differenti sotto il profilo dimensionale e tecnologico. Per questo motivo L’ammonitore, m&a e Innovare hanno e manterranno redazioni separate con un unico punto di confronto e di raccordo, rappresentato da Marco Tenaglia, publisher dell’area meccanica.

Sempre più spesso si assiste alla parcellizzazione degli argomenti, a prodotti editoriali che si sovrappongono che si smembrano, si dividono e raddoppiano come cellule o che al contrario cercano di fare entrare tutto in un solo immenso calderone.

La strada che abbiamo deciso di percorrere è semplice, chiara e soprattutto lineare: tre prodotti (L’ammonitore, m&a, Innovare) con personalità definite e chiare e che ancora di più d’ora in poi si caratterizzeranno verso il lettore. Tre prodotti complementari, ciascuno diretto a un pubblico ben identificato e identificabile. Non nascono doppioni o vengono staccate costole da cui far nascere nuovi prodotti in un panorama di per sé già piuttosto affollato e frammentato. Qui c’è una strategia editoriale chiara e indirizzata a dare la migliore informazione possibile a ciascun attore del comparto, senza sovrapposizioni e senza ridondanze, senza forzature e senza piccole astuzie.