L’auto riprende a correre

by Redazione 0

In agosto tornano a crescere a doppia cifra le immatricolazioni di autovetture in Italia, dopo la pausa di luglio. Secondo i dati diffusi da Anfia, l’associazione della filiera automotive nazionale, nel mese di agosto sono state immatricolate 71.576 auto, ovvero il 20,1% rispetto allo stesso mese 2015 (59.587), risultato favorito da un giorno lavorativo in più (22 contro 21). Un volume così alto non si registrava da agosto 2009, quando le immatricolazioni superarono le 85mila unità. Si tratta del ventisettesimo incremento mensile consecutivo per il mercato italiano.

Il cumulato dei primi otto mesi dell’anno sale così a 1.251.806 unità, il 17,4% in più rispetto ai volumi dello stesso periodo 2015.

Nonostante il dato positivo, Anfia prevede una decelerazione dei ritmi di crescita nei prossimi mesi, a causa del ridimensionamento del clima di fiducia di consumatori e imprese. L’associazione chiede quindi di confermare e rinnovare gli strumenti di sostegno fiscale agli investimenti, in particolare il super ammortamento che ha favorito il segmento delle auto intestate alle società.

Una cabina di regia, coordinata da un Mobility Champion, è quanto chiede Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere. L’obiettivo è armonizzare, impostare e implementare gli interventi necessari a garantire una mobilità fruibile alle famiglie. “Se guardiamo ai prossimi mesi – commenta Massimo Nordio, Presidente Unrae – dobbiamo ricordare che l’avvicinarsi del periodo autunnale porterà ancora irrisolti molti temi della mobilità, tradizionalmente affrontati con estemporaneità, urgenza ed in assenza di coordinamento come i piani antismog, i blocchi del traffico, le targhe alterne e le restrizioni a livelli di Direttiva”.

Non sono solo le vendite a mantenere un trend positivo: la produzione di autoveicoli in Italia ha chiuso il primo semestre con una crescita del 10,2%, per un totale di i 573.000 unità, mentre la produzione del settore automotive nel suo complesso ha tagliato il traguardo di metà anno con un incremento del 6%, ben superiore all’andamento della produzione industriale.