Federcontribuenti – richiesta manovra simile a quella tedesca

by redazione 0

Attesa per il decreto a salvaguardia della tenuta economica del Paese. Federcontribuenti: ”Se le misure non saranno adeguate temiamo possa saltare la tenuta sociale. Davanti ad aiuti insufficienti le attuali restrizioni per impedire i contagi da Covid 19 verrano viste come un ostacolo non più sopportabile. Dal governo è indispensabile dare segnali chiari di speranza”. 

12,9 milioni di lavoratori attendono la propria sorte. A dicembre 2019 oltre un terzo delle imprese, solo il 34,7%, era in pari con i pagamenti dei prestiti, mentre oltre la metà, il 54,8%, aveva un ritardo massimo di 30 giorni e il 10,5% con oltre un mese di ritardo. Il 22% degli italiani ha in corso un mutuo; il 45% prestiti finalizzati e il 33% un prestito personale per un debito pro capite pari 33 mila euro e una rata media pro capite di 344 euro. ”Ricordiamo che il 25% di tutte le Partite Iva vive sotto la soglia di povertà, con l’attuale chiusura imposta la percentuale potrebbe salire di altri 25 punti percentuali. Occorre una presa di posizione coraggiosa da parte del governo, anche di fronte la UE”.

Dalla ricerca Ipsos-Acri, solo l’80% degli italiani può coprire una spesa imprevista di mille euro ma, solo il 34% potrebbe coprire una spesa imprevista di 10 mila euro.

Se vogliamo che tutti restino a casa mantenendo l’ordine, dobbiamo fare in modo che chi ha dovuto chiudere la saracinesca si veda tutelato e difeso.

Federcontribuenti chiede una manovra pari a quella della Germania, con sospensione di tutti i pagamenti fino a data da destinarsi e con modalità che potrebbe prevedere l’annullamento .

”La sospensione prevista nella bozza, per mutui e scadenze fiscali, non sono sufficienti poiché dobbiamo ben tenere a mente una cosa, chi arrancava prima del coronavirus rischia di collassare del tutto. Ricordando i dati dell’Agenzia delle Entrate; hanno chiesto la definizione delle pendenze con il Fisco un totale di circa 12,9 milioni di italiani per un controvalore pari a circa 38,2 miliardi”.

L’importo di una tantum per gli autonomi, circa 600 euro, ”rischia di scatenare la rabbia tra gli autonomi come anche i congedi speciali retribuiti al 50% e fino a 15 giorni per chi sceglie di stare a casa con i figli”.

In questo momento o la UE si schiera senza compromessi nei confronti dell’Italia o tanto vale passare all’attacco.

La Federcontribuenti chiede con effetto immediato: ”la sospensione di tutte le imposte da parte di tutti gli Enti locali e (nazionale) per quanto riguarda gli autonomi, incluse le bollette di luce, acqua e paytv con la telefonia. Mutui e affitti per immobili commerciali a carico dello Stato fino alla ripresa del lavoro tenendo fuori le multinazionali. Stipendio pari a mille euro al mese per tutti coloro che hanno o stanno perdendo il lavoro al fine di mantenere viva l’economia domestica. Nessuno dovrà restare indietro eliminando dai benefit solo le aziende con oltre 300 mila euro di fatturato annue e che hanno sufficienti risparmi per tenersi vivi”.

Inoltre anche le attività rimaste aperte si son viste crollare le vendite.

Se vogliamo superare questo dramma senza implosione sociale dobbiamo dare a tutti la garanzia di non morire economicamente.