Confindustria Lombardia: produzione industriale e fatturati in crescita nel 2017

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I dati dell’analisi congiunturale manifatturiera presentati da Confindustria Lombardia relativi al terzo trimestre 2017 presentati in Unioncamere confermano che la Lombardia produttiva ha ripreso a correre. Tutti i principali indicatori sono positivi, e ormai da tre trimestri consecutivi: produzione (+0,4% congiunturale + 3,1% tendenziale), fatturato (+1,3%, +5%), ordini interni (+1,6%, +5,4%) ed esteri (+2%, +6,5%). Ancor più significativa, per Confindustria Lombardia, è l’omogeneità di tale crescita: tutte le province hanno, nel 2017, una produzione media positiva, così come i settori industriali, con la sola eccezione del tessile. L’indice di produzione manifatturiero (107,2), infine, conferma che la Lombardia è sempre più vicina ai livelli dell’Eurozona (109,9) di quanto non lo sia all’Italia (99,3). I dati presentati derivano dall’indagine relativa al terzo trimestre 2017 che ha riguardato un campione di più di 2.800 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (oltre 1.600 imprese) e artigiane (quasi 1.200 imprese).

Piano Industria 4.0. E’ evidente come il settore manifatturiero stia reagendo positivamente al grande stimolo fornito dal Piano nazionale su Industria 4.0: ben vengano quindi i nuovi incentivi previsti dalla Legge di Bilancio come secondo step del Piano. Come previsto dal Piano Industria 4.0, inoltre, il Digital Innovation Hub Lombardia, insieme con la rete degli altri DIH regionali e territoriali, rappresenterà un punto di riferimento e un ulteriore strumento a disposizione delle imprese per accompagnarle nell’attuazione della trasformazione digitale e nel passaggio a Industria 4.0.

L’indice della produzione industriale, sale a quota 107,2 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100) a 6 punti percentuali dal massimo pre-crisi pari a 113,2 registrato nel 2007.
Per le aziende artigiane l’indice della produzione è a quota 96,4 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), rimanendo ancora sotto quota 100. Da un punto di vista settoriale, la dinamica tendenziale della produzione presenta prevalentemente variazioni positive, ad esclusione del settore tessile in contrazione dello 0,5% e dell’abbigliamento, in contrazione dell’1,9%. Tra i settori in crescita spiccano la siderurgia (+8,2%) e i minerali non metalliferi (+7,2%). Risultati sopra la media anche per: gomma-plastica (+4,5%), legno-mobilio (+3,9%) e meccanica (+3,7%). Seguono il pelli-calzature (+3,0%), le manifatturiere varie (+2,9%), gli alimentari (+2,6%) e la chimica (+2,3%). Positivi, ma meno dinamici, i settori della carta-stampa (+0,3%) e i mezzi di trasporto (+0,2%).

Un nuovo modello per le imprese. “Le nostre imprese – ha commentato il presidente della piccola industria di Confindustria Lombardia Gianluigi Viscardi – hanno bisogno di una politica industriale seria e congiunta tra i diversi attori istituzionali e, soprattutto, di un framework competitivo nel suo complesso. Per sostenere questa ripresa, come emerso dal Piano #Lombardia2030 di Confindustria Lombardia e come sottolineato dal presidente di Confindustria Boccia, c’è un forte bisogno di un nuovo rapporto finanza-imprese: costruire un nuovo modello di relazione banca-impresa significa far ripartire l’accesso al credito per le aziende.

Le aspettative degli imprenditori industriali sulla produzione dello scorso trimestre si sono realizzate, con una ripresa congiunturale della produzione. Per il prossimo trimestre le aspettative flettono leggermente e la quota di imprenditori che non prevede alcuna variazione cresce al 58%. Considerando la dimensione d’impresa le aspettative appaiono omogenee con un ottimismo crescente all’aumentare della dimensione d’impresa. Positive anche le aspettative degli imprenditori relativamente ai livelli occupazionali, e in crescita, con una riduzione della quota di chi non prevede alcuna variazione (80%). Anche in questo caso sono le medie e le grandi imprese ad essere più ottimiste, mentre per le piccole imprese il saldo tra previsioni di crescita e diminuzione è limitato e la quota di imprenditori che prevedono stabilità dei livelli sale all’82%.

Le aspettative degli imprenditori sulla domanda sono in sensibile miglioramento, sia considerando il mercato interno sia considerando quello estero, grazie ad una riduzione della quota di chi prevede una diminuzione degli ordini. La quota di imprenditori che non si aspettano variazioni della domanda estera cresce leggermente al 60% e anche quella relativa al mercato interno (64%).
Nel caso dell’artigianato, le aspettative mostrano un miglioramento generalizzato tornando in territorio positivo per la prima volta dopo diversi anni per produzione, occupazione e domanda interna, e confermando la prevalenza degli ottimisti per la domanda estera.

Si può affermare che il forte risveglio del commercio internazionale dopo un 2016 piuttosto deludente, da un lato, e la sostenuta dinamica del PIL mondiale, dall’altra, hanno fatto breccia anche sulla dinamica della produzione manifatturiera lombarda, cresciuta dello 0,4% congiunturale che diviene un 3,1% tendenziale (+3,2% se si considera la variazione media dei primi tre trimestri del 2017).
Questa crescita sostenuta è assai diffusa. Non si riferisce solo alla produzione, ma si estende anche al fatturato e agli ordini. Anche se è vero che la componente estera rimane il driver principale (la percentuale del fatturato estero ha raggiunto la quota del 40,6%), la ripresa della domanda interna, specialmente gli investimenti, hanno fatto sentire gli effetti del loro rilancio, sulla scorta anche delle misure fiscali adottate. La ripresa riguarda tutte le dimensioni di impresa, tocca la quasi totalità dei settori industriali e beneficia la maggior parte delle province lombarde.