Capitali esteri in Italia, buone nuove

by Redazione 0

E dopo il blitz della Peoples Bank of China (2,1 miliardi di euro per oltre il 2% in Eni e in Enel), proseguono gli incoraggianti segnali di fiducia internazionale verso l’Italia, già in un buon momento per quanto riguarda l’export.
BlackRock – maggior investitore al mondo con in gestione 4300 miliardi di dollari – è entrato nel Banco Popolare con l’1,3% in aggiunta a Unicredit (5%), Intesa Sanpaolo (5%) e Montepaschi (8,5%), mentre Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, parla di «rinnovati segnali d’interesse per i mercati italiani, incluso quello dei titoli di Stato» (la quota di debito in mano a soggetti esteri è data sui 663 miliardi di euro, un terzo del totale).
Oltre agli investimenti in gruppi non quotati (in particolare nella moda e nel lusso), fondi statunitensi ma anche cinesi e arabi mostrano sempre più attenzione verso l’Italia (insieme a Germania e Francia), dopo che il Fondo strategico italiano – braccio finanziario della Cassa depositi e prestiti – a fine 2013 ha stretto un’alleanza con il Kia, fondo sovrano del Kuwait, per una società da 2 miliardi di euro (500 milioni messi dagli arabi) che custodirà le partecipazioni in Ansaldo Energia, Metroweb, Hera, Kedrion, Sia, Valvitalia.
L’ormai prossima Expo 2015 nei padiglioni di Rho-Fieramilano non potrà che fare da ulteriore volano per il Bel Paese… se non si dilapideranno le condizioni che tornano a farsi favorevoli: oltre alle riforme strutturali, al recente Forum di Confcommercio a Cernobbio il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, ha inevitabilmente indicato il prossimo passo nelle privatizzazioni, per “accrescere l’efficienza delle imprese privatizzate e ovviamente ridurre in modo consistente il debito pubblico”.