136ª indagine congiunturale Federmeccanica

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federmeccanicaSi è tenuta il 25 novembre, presso il Senato della Repubblica, la tradizionale presentazione dei risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica, giunta alla sua 136ª edizione. Dopo l’incontro del 3 giugno a Palazzo Montecitorio, la Federazione ha scelto nuovamente un luogo di forte valenza simbolica per richiamare l’attenzione della politica e delle istituzioni sulla difficile situazione dell’industria metalmeccanica e manifatturiera. A rafforzare questo messaggio, l’intervento del senatore Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro in Senato.
I dati relativi all’andamento del comparto metalmeccanico, presentati da Angelo Megaro, direttore del Centro studi di Federmeccanica, e relativi al terzo trimestre dell’anno in corso, evidenziano come la ripresa dell’attività produttiva metalmeccanica, avviatasi sul finire del 2014, abbia registrato una battuta d’arresto, così come si evince anche dai dati ufficiali di fonte Istat. Da luglio a settembre 2015, la produzione metalmeccanica si è confermata sui livelli del precedente trimestre. Il risultato medio settoriale non negativo è ascrivibile solo al comparto dei mezzi di trasporto, che ha segnato un +3,3% rispetto al secondo trimestre, mentre quasi tutti i restanti comparti dell’aggregato sono stati caratterizzati da significativi cali di produzione. In particolare le attività metallurgiche e di prodotti in metallo sono diminuite dell’1,1%, quelle di macchine e apparecchi meccanici dello 0,5% e quelle di computer, di apparecchi per telecomunicazioni e strumenti di precisione dello 0,9%.
Complessivamente nei primi 9 mesi del 2015 i volumi produttivi metalmeccanici sono cresciuti del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2014 e si sono confermati inferiori del 29,7% rispetto a quelli rilevati nel periodo pre-recessivo (1° trimestre del 2008).
“Gli andamenti osservati”, ha spiegato Alberto Dal Poz, vicepresidente della Federazione, “sono in parte imputabili al rallentamento del commercio mondiale che si è riflesso negativamente sulle nostre attività esportative”. Nel terzo trimestre, infatti, le esportazioni metalmeccaniche nazionali sono mediamente cresciute del 3,7%, contro il +5,2% del secondo e il +5,8% del primo. I flussi di importazione, pure in rallentamento, nel terzo trimestre sono cresciuti del 10,5%, rispetto al +16,2% del secondo. In questi primi 9 mesi, le esportazioni metalmeccaniche sono state complessivamente pari a 148 miliardi di euro e il saldo ha registrato un attivo pari a 41 miliardi.
La rilevazione contribuisce a far comprendere  la profonda e radicale rivoluzione che ha interessato l’industria manifatturiera, trasformando totalmente il volto della fabbrica, delle imprese e del lavoro, dove si sviluppano nuovi saperi e nuove conoscenze e dove la creatività si fonde con l’evoluzione tecnologica, verso l’industria del futuro.